sabato 24 dicembre 2011

VENERDI 30 DICEMBRE, RED PARTY CAMPARI AL CUTTY SARK VERONA


Roma: CasaPound Italia, domiciliari a Palladino ma continueremo a batterci per sua libertà piena


Roma, 23 dicembre – Il gip di Roma ha concesso i domiciliari ad Alberto Palladino, il responsabile di CasaPound Italia nel IV Municipio di Roma, arrestato lo scorso 30 novembre per l’aggressione denunciata dal capogruppo del Pd in IV Municipio Paolo Marchionne.


‘’Dopo aver letto le incredibili motivazioni, evidentemente ideologiche, con le quali il Tribunale del Riesame di Roma aveva respinto la richiesta di scarcerazione per Palladino – afferma il presidente di CasaPound Italia Gianluca Iannone – questa decisione più mite del gip, che pure aveva disposto la misura della custodia cautelare in carcere nei suoi confronti, ci restituisce un minimo di fiducia nella giustizia. Riteniamo comunque ingiusto e fuori misura l’aver lasciato ai domiciliari un ragazzo incensurato di 23 anni per un’accusa che non poggia su nient’altro se non sulle accuse lanciate da un antagonista politico e non suffragate da altre prove e continueremo a batterci perché al responsabile di Cpi sia al più presto restituita la piena libertà’’.


‘’Partire dal presupposto che il reato sia reiterabile perché Cpi è un movimento che fa della violenza un metodo di lotta politica, come ha sostenuto il Riesame e come, in qualche modo, sembra confermare il gip disponendo i domiciliari per Palladino – sostiene Iannone -, è un assurdo giuridico perché non solo non c’è una sentenza né un elemento di diritto che possa avallare questa convinzione, ma non esiste nemmeno un sia pur minimo elemento di fatto che possa giustificarla se non il pregiudizio nei confronti di un movimento che sconta la presunta appartenenza a un mondo ‘ontologicamente’ violento come l’estrema destra’’.

venerdì 23 dicembre 2011

MICROGRAMMA, dispacci da CasaPound Verona. Anno due numero tre (set-ott-nov-dic 2011)



Sembra impossibile, ma anche il 2011 si avvia verso la conclusione. Anno impegnativo, anno di battaglie, anno di consolidamento per tutta CasaPound Italia, che ha registrato un significativo incremento di mille iscritti tra le proprie fila, nonché l’apertura di diversi nuovi spazi in giro per lo Stivale.


Il quadrimestre autunnale coperto da questo numero di Microgramma è iniziato con la riapertura del Cutty Sark dopo la pausa estiva, settimana allietata dalla visita di comitive tedesche, spagnole e svizzere, e quindici giorni dopo con la festa nazionale “Direzione Rivoluzione” tenutasi come di consueto a Roma ad Area 19, l’ex stazione Farnesina abbandonata dopo i Mondiali del 90 e occupata daii nostri nell’aprile del 2008.

Per continuare a leggere scaricare il pdf da http://www.megaupload.com/?d=AYYJYSRW


in questo numero:


    a cura di Werewolf
 


    a cura di Thomas
 


    a cura di Teo
 


    a cura di HarryUp
 


    a cura di Werewolf
 


    a cura di Duca Conte Semenzara
 


    a cura di Nik
 


    a cura di Muppet e Audrey
 


    la onlus di CasaPound Italia
 



 

FELPA CUTTY SARK


martedì 20 dicembre 2011

[AGENPARL] Interrogazione alla Camera sull'arresto di Alberto Palladino


(AGENPARL) - Roma, 20 dic - "Accertare le modalità secondo le quali si è verificato l'arresto" del militante di CasaPound Alberto Palladino, in particolare riguardo "all'esposizione in manette a decine di operatori e fotoreporter", e assumere iniziative contro le "ricorrenti aggressioni subite dai militanti di CasaPound". Lo chiede, in un'interrogazione al Ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, un gruppo di deputati Fli, Pdl, Pt e Fareitalia, avente a primo firmatario Enzo Raisi (Fli).


"Alberto Palladino - premettono gli interroganti - giovane esponente del Blocco Studentesco e responsabile di zona dell'associazione di promozione sociale CasaPound Italia in IV Municipio a Roma, è stato arrestato il 30 novembre con le accuse di lesioni aggravate, violenza privata e porto d'arma impropria in relazione all'aggressione denunciata da alcuni esponenti del movimento giovanile del Pd e avvenuta la notte del 3 novembre 2011 a Prati Fiscali, nello stesso IV Municipio".


"Nel trasferimento dalla caserma dei carabinieri al carcere a Regina Coeli, Palladino, nonostante fosse in manette, è stato esposto alle riprese fotografiche di decine di operatori e fotoreporter presenti fuori dalla caserma dei carabinieri. Le accuse contestate a Palladino si basano esclusivamente sulle dichiarazioni di tre dei cinque aggrediti, che affermano di averlo riconosciuto, e non hanno trovato ulteriori riscontri. Le mazze ferrate che sarebbero state usate da Palladino non sono state trovate dai carabinieri, che pure sono intervenuti immediatamente sul luogo dell'aggressione, interrompendola, ma sarebbero state loro consegnate il giorno dopo da alcuni degli aggrediti, insieme a un manifesto di CasaPound risalente al 2009". 


"Nonostante l'accusa sia di lesioni aggravate dall'uso delle armi - proseguono i deputati - come emerge chiaramente dal verbale della deposizione del suo principale accusatore, il capogruppo del Pd in IV Municipio Paolo Marchionne non ha mai affermato che Palladino avesse un'arma in mano, ma anzi ha sostenuto che, unico tra i presenti a volto scoperto, Palladino lo avesse preso per il bavero con la mano destra, avvicinandosi e di fatto facilitando il riconoscimento. Le tre parti offese che hanno riconosciuto Palladino, lo hanno individuato sulla base di un fascicolo fotografico nel quale erano presenti solo esponenti del Blocco studentesco e nessuno che avesse nelle fattezze una seppure remota somiglianza con Palladino, come invece è prassi".


"In IV Municipio - si legge infine nell'interrogazione - ci sono 4 occupazioni, non a scopo abitativo, riconducibili alla sinistra extraparlamentare cosiddetta no global. In IV Municipio CasaPound Italia, per dare un alloggio a 17 famiglie, ha occupato prima una scuola abbandonata, la 'Parini', che ha dovuto lasciare subito dopo in seguito a un corteo non autorizzato della sinistra che aveva scatenato una sorta di guerriglia nel quartiere, e poi uno stabile vuoto che ha preso il nome di 'Val d'Ala 200'. Palladino è stato il responsabile di entrambe le occupazioni di CasaPound in IV Municipio e si è trovato più volte a dover far fronte in prima persona agli assalti allo stabile, messi in atto in varie occasioni con l'avallo del Pd da qualche centinaio di manifestanti dei centri sociali. In tali occasioni il Marchionne si distingueva sia per il sostegno diretto che per la partecipazione fisica alle manifestazioni non autorizzate, organizzate e condotte con grande pericolo per l'ordine pubblico, da elementi dei centri sociali di zona riconducibili alla sinistra extraparlamentare, sia per la richiesta, in consiglio municipale, di sgombero e azioni di forza nei confronti delle occupazioni operate da CasaPound. Palladino è stato bersaglio di un atto terroristico solo pochi mesi fa, il 29 aprile 2011, quando una bomba carta è stata fatta esplodere contro il portone del palazzo in cui vive la sua famiglia e una scritta intimidatoria è stata lasciata sotto lo stabile: 'Tana per Zippo'".
 

domenica 18 dicembre 2011

Corriere del Veneto (Verona) 17 dicembre - Senegalesi in corteo e CasaPound telefona: «Vi siamo vicini»


VERONA — Qualcuno, una telefonata del genere, non se la sarebbe aspettata.


Eppure ieri non solo si sono parlati ma hanno anche gettato le basi per un confronto pubblico. Da una parte il coordinatore di CasaPound Verona, Marcello Ruffo. Dall’altra Moustapha Wagne, rappresentante del Coordinamento Migranti che oggi con la comunità senegalese manifesterà in ricordo di Samb Modou e Diop Mor, uccisi a Firenze.


«Non verremo in piazza per evitare contestazioni con le frange dell’estrema sinistra - ha scritto poi Ruffo a Wagne - Vi siamo vicini in questo momento tragico e confermiamo la disponibilità a qualsiasi tipo d’incontro, perchè la xenofobia non è nel nostro dna. Sull’immigrazione abbiamo una posizione precisa... siamo contrari all’immigrazione di massa ma siamo lontani dall’idea di trovare facili capri espiatori...».


Wagne ha confermato la disponibilità a un incontro pubblico in cui «CasaPound chiarisca e dimostri di non aver nulla a che fare con qualsiasi tipo di razzismo».

venerdì 16 dicembre 2011

Strage Firenze: CasaPound, mentre comunità senegalese Bari accetta invito a commemorazione Emiliano incita all’odio


Iannone, dal sindaco parole irresponsabili e punibili in base a legge Mancino
 


Roma, 16 dicembre – ‘’Mentre il console e il presidente della comunità senegalese di Bari accoglievano CasaPound Italia riconoscendo il comune dolore per la tragedia di Firenze e consegnando agli esponenti dell’associazione la bandiera del loro paese per il ricordo delle vittime della strage in programma domani alle 11 in piazza San Ferdinando, il sindaco del capoluogo pugliese, Michele Emiliano, continuava la sua campagna d’odio nei confronti del nostro movimento, invitando invano la questura e la IX Circoscrizione a ritirare l’autorizzazione al presidio e all’occupazione di suolo pubblico per la commemorazione a cui la stessa comunità senegalese ha promesso di partecipare, e per la successiva presentazione della onlus di Cpi, Solidarité-Identité’’. Lo afferma in una nota Gianluca Iannone, presidente di CasaPound Italia.


‘’Incitando a un ‘odio per il diverso’ che sarebbe punibile in base alla legge Mancino, lo spregiudicato e  ‘politicamente corrotto’ sindaco di Bari, evidentemente, prova a distogliere l’attenzione dei suoi concittadini dalla sua gestione fallimentare della città. E lo fa senza nessun timore di scatenare guerre razziali o di armare la mano di terroristi e pazzi assassini – prosegue Iannone - E’ nelle parole irresponsabili di Emiliano e degli altri sindaci che continuano a chiedere di revocare a CasaPound sale e autorizzazioni e di escluderla dalla vita politica e sociale del Paese, infatti, che trovano legittimazione gli atti sconsiderati di chi tenta di assaltare le nostre sedi, lancia minacce di morte, invoca l’immunità per chi uccide i fascisti. Come d’altra parte è evidente anche spulciando la bacheca Facebook del sindaco, dove, non di rado, compaiono commenti su questo stile, che Emiliano prudentemente si affretta a far cancellare’’.

CasaPound Italia: Iannone, da 'Repubblica' e 'Manifesto' vergognosa opera di disinformazione


 


Roma, 16 dicembre – ''‘Repubblica’ non si smentisce e dopo l’osceno articolo di ieri sul ‘doppio volto’ di CasaPound persevera nella sua grossolana opera di disinformazione e mistificazione con la pubblicazione del video ‘CasaPound: tra attività e fascismo’. Si tratta in realtà di un video ufficiale di propaganda di CasaPound Italia, in cui sono state tagliate le immagini considerate troppo positive, in particolare quelle riguardanti cultura, sport e solidarietà, e inserite non senza una certa malagrazia immagini che riguardano altri gruppi. Un modo come un altro per alimentare confusione e allontanarsi sempre più dalla verità e dalla capacità di rappresentare le cose, nel bene o nel male, per quello che sono''. Lo afferma in una nota Gianluca Iannone, presidente di CasaPound Italia.


 


''Ma c’è anche chi è riuscito a superare ‘Repubblica’ - aggiunge Iannone - Si tratta di Saverio Ferrari che sul ‘Manifesto’ è arrivato addirittura a inventarsi il testo di una mail che sarebbe stata indirizzata a tutti i responsabili locali di CasaPound Italia per invitarli a tacere sul fatto che Gianluca Casseri fosse un simpatizzante di Cpi. Una circostanza non solo falsa, ma assurda, visto che il comunicato di CasaPound che spiegava i rapporti di Casseri col movimento è precedente all’uscita in agenzia della notizia da altre fonti. A dimostrazione del fatto che CasaPound, al contrario di altri, agisce sempre alla luce del sole’’.

mercoledì 14 dicembre 2011

UN PANDORO PER I KAREN

In vendita al Cutty Sark (via Poloni 30 Verona - aperto dal mercoledì alla domenica dalle ore 20) come ogni anno i pandori della Comunità Sodalirista Popoli Onlus, da dieci anni impegnata in Birmania a fianco del popolo karen.

Per i tuoi regali natalizi, contribuisci a sostenere attività di volontariato concrete!

www.comunitapopoli.org
www.solidarite-identites.org






martedì 13 dicembre 2011

FIRENZE: CASAPOUND ITALIA, NEL DNA DI CPI NON E' CONTEMPLATA XENOFOBIA


Roma, 13 dic.  - ''Nel dna di CasaPound Italia la xenofobia non è contemplata, così come non ha luogo di esistere la violenza discriminatoria, tanto che mai a nessuno di noi è stata contestata una qualche aggravante per motivi razziali, etnici o religiosi. Al contrario, abbiamo provveduto negli anni a sporgere querela contro centinaia di articoli di giornale, comunicati di partito e blog ogni qual volta ci hanno accusato di essere razzisti, omofobi, xenofobi o responsabili di atti di discriminazione violenta''. Lo afferma CasaPound Italia in una nota, ''diffidando chiunque dal mettere in relazione la tragedia della follia che ha provocato quattro morti oggi a Firenze con le attività politiche portate avanti dal movimento''.


'Sull'immigrazione - spiega Cpi - abbiamo una posizione precisa, razionale, che non apre il varco a fraintendimenti di sorta né a derive violente. Siamo contrari al fenomeno dell’immigrazione di massa, coltello che taglia da entrambi i lati, che sradica e umilia tanto l’ospite che l’ospitante, ma nello stesso tempo, come è nostro costume, lontani dall'idea di trovare facili capri espiatori, partiamo da un dato di realtà e cerchiamo sempre e comunque il confronto, anche con le comunità di immigrati''.


''D'altra parte - aggiunge Cpi - la stessa sede centrale di CasaPound Italia è in piena 'Chinatown' romana, e questo non ha mai provocato problemi di alcun genere. Anzi, proprio con la comunità cinese della Capitale il 19 dicembre abbiamo in programma un incontro pubblico per confrontarci su come si possa collaborare per rendere maggiormente vivibile il quartiere che ci ospita, l'Esquilino. Questo è lo stile di CasaPound Italia, uno stile che talvolta ci ha anche alienato qualche simpatia nel mondo della destra radicale, ma che rivendichiamo con orgoglio, consapevolezza e nessun rimpianto o nostalgia''

venerdì 9 dicembre 2011

FIRMA LA LEGGE, FERMA EQUITALIA - DOVE FIRMARE A VERONA


EQUITALIA: CASAPOUND, ATTENTATO GESTO RIPUGNANTE CHE INDEBOLISCE UNA BATTAGLIA SACROSANTA


Roma, 9 dicembre - ''Un gesto vile e miope messo in atto da chi non ha a cuore il vero interesse della Nazione e finisce a fare il gioco del potere che a parole sostiene di voler combattere''. Così il presidente di CasaPound Italia Gianluca Iannone commenta l'attentato contro Equitalia messo a segno oggi a Roma. 


''L'uso delle bombe è un atto che ci ripugna e che non serve a nulla se non a indebolire l'azione positiva di chi invece si batte ogni giorno nelle strade e nelle piazze contro l'usura legalizzata di Equitalia'', afferma Iannone, che esprime solidarietà al direttore generale ferito dal plico esplosivo.


''Per chi davvero vuole cambiare un sistema che non funziona, il modo di agire è un altro - aggiunge il leader di CasaPound - Cpi, attraverso un sito web (www.fermaequitalia.org), azioni simboliche e banchetti in tutta Italia, ha già raccolto centinaia di firme per una legge di iniziativa popolare che limiti lo strapotere della società di riscossione dell’Agenzia delle Entrate e ripristini alcuni principi irrinunciabili di giustizia sociale, impedendo ad Equitalia di iscrivere ipoteche su immobili destinati ad abitazione principale per crediti inferiori al 30% del valore dell'immobile e di pignorare beni strumentali dell’impresa o percentuali di credito superiori al 20% del totale iscritto in bilancio; obbligandola ad applicare il tasso di interesse legale nella rateazioni dei crediti; revocandole la possibilità di condurre indagini finanziarie; diminuendo la percentuale che l’ente guadagna sui piccoli crediti riscossi raddoppiando invece la percentuale sui grandi crediti per incentivarla a perseguire i grandi evasori''.

giovedì 8 dicembre 2011

"FIRMA LA LEGGE, FERMA EQUITALIA" - SABATO 10 DICEMBRE BANCHETTO A VERONA

In piazzale Olimpia (davanti lo stadio) dalle 10 alle 15




Quotidiano "L'Arena" 07/12/2011 - UNIVERSITÀ. Protesta nei confronti di Avezzù «Ci nega le aule»


Blocco studentesco contro il preside «Era solo un omaggio al poeta Barbarani».
Di Dio sta con loro


Il Blocco studendesco è sul piede di guerra e protesta contro la «mancanza di libertà di espressione all'università».
È successo l'altro giorno nel cortile di fronte alla mensa dell'ateneo dove i ragazzi del Blocco, gruppo di destra e vicino a Casapound, ha promosso un sit-in per manifestare dissenso per le mancate risposte da parte del preside di Lettere e filosofia, Guido Avezzù, alla richiesta di utilizzo di una sala per un incontro di poesia.
Non una serata di stampo politico, che avrebbe potuto scatenare tensioni in università, ma un omaggio al poeta vernacolare Berto Barbarani. «Per l'ennesima volta ci siamo scontrati contro un muro di gomma, che ha impedito l'organizzazione di un incontro culturale, benché tutte le richieste siano state stilate secondo la procedura», spiega Martina Poli, consigliere di facoltà a Lettere che mostra le lettere inviate al preside, al rettore e al direttore del dipartimento che illustravano nel dettaglio il programma dell'incontro.


«Già a maggio Avezzù non ha approvato la nostra richiesta», spiega Poli, «sostenendo di dover aspettare la pubblicazione di un regolamento per la concessione di spazi ai gruppi studenteschi, del quale non si è mai avuta notizia. A quanto pare gli iter burocratici valgono solo per noi». La studentessa sostiene infatti che un'aula del piano terra sarebbe stata assegnata «al collettivo di sinistra Studiare con Lentezza, mai presentatosi a regolari elezioni ma che gode di enormi privilegi».
«Da quando abbiamo iniziato l'attività in Università», conclude Marcello Ruffo, studente del Blocco e responsabile di Casapound Verona, «siamo sempre stati sottoposti a un fuoco incrociato nel tentativo di negarci la parola. Chiediamo quindi che le istituzioni locali facciano luce su quanto sta accadendo all'università».


A rispondere all'appello è l'assessore alle Pari opportunità Vittorio Di Dio, che attacca il preside Avezzù anche sui social network definendolo un «professore politicizzato che non fa il bene dell'ateneo». Di Dio appoggia la protesta del Blocco studentesco e dice: «Avezzù sta diventando l'emblema della disparità di opportunità all'interno della facoltà».


G.COZ.



martedì 6 dicembre 2011

BLOCCO STUDENTESCO UNIVERSITA': LETTERA APERTA RIGUARDO QUANTO ACCADUTO OGGI DURANTE UNA LEZIONE


Salve,


sono Martina Poli, rappresentante del Blocco Studentesco eletta nel consiglio di facoltà di lettere e filosofia. Questa mattina (durante l'orario di lezione!) i ragazzi dei collettivi Studiare con lentezza e Pagina 13, ospitati dal prof. Bernini per l'introduzione all'incontro "Occupy wall street", all'insegna dello slogan "Nessuna agibilità democratica ai fascisti" hanno intrattenuto gli studenti con le loro lamentele contro la recente azione del Blocco Studentesco, imponendo da una cattedra universitaria la loro personale e faziosa posizione politica.


Invito il Preside di Facoltà Guido Avezzù, il Magnifico Rettore Alessandro Mazzucco e tutti i docenti e ricercatori, a prendere ufficialmente e decisamente le distanze da una simile prevaricazione della libertà di tutti gli studenti e da un tale indottrinamento contrario al più basilare senso di giustizia ed equità.


Ringrazio per l'attenzione e porgo distinti saluti.


 


Martina Poli
 

lunedì 5 dicembre 2011

VERONA: SIT-IN DEL BLOCCO STUDENTESCO CONTRO LE DISCRIMINAZIONI POLITICHE IN UNIVERSITA’ - FOTO E VIDEO





Verona, 5 dicembre 2011 – “Per l’ennesima volta ci siamo scontrati contro un muro di gomma, che ha nuovamente impedito l’organizzazione di un incontro culturale sul poeta veronese Berto Barbarani, benché tutte le richieste siano state stilate secondo la procedura”.
Ad affermarlo è Martina Poli, eletta Consigliere di facoltà a Lettere e filosofia alle votazioni di maggio 2010.

Nel mirino il Preside di Lettere Guido Avezzù, reo di aver prima trattato la vicenda in modo poco chiaro, poi di non aver nemmeno più risposto alle missive inviategli dalla rappresentante di lista; nonché il Rettore Mazzucco e il direttore di dipartimento Romagnani.
“Già a maggio Avezzù non ha approvato questa nostra richiesta – spiega Poli – sostenendo di dover aspettare la pubblicazione di uno specifico regolamento in merito alla concessione di spazi ai gruppi studenteschi per le loro iniziative, del quale non si ha mai avuta alcuna notizia.
Iter burocratici che, come d’abitudine, valgono solo per noi: dalla settimana scorsa un’aula al piano terra è stata letteralmente regalata, per non è dato sapere quali finalità, al collettivo di sinistra ‘Studiare con Lentezza’, mai presentatosi a regolari elezioni ma che gode di enormi privilegi. Collettivo che ad aprile tentò in tutti i modi di far revocare l’aula concessaci per la presentazione del romanzo ‘Nessun dolore’, ed il mese successivo diffuse una petizione atta ad estromettere il Blocco Studentesco dalla politica universitaria”.

“Da quando abbiamo iniziato l’attività in Università – interviene Marcello Ruffo, responsabile veronese di CasaPound Italia – siamo sempre stati sottoposti ad un fuoco incrociato, palesemente atto a negarci la parola.
Con la presa di posizione odierna vogliamo dimostrare che CasaPound non è disposta ad accettare queste ingiustizie ai danni del proprio organo giovanile”.










































































sabato 3 dicembre 2011

ROMA: CASAPOUND ITALIA, CITTA' REAGISCE CON SDEGNO AD ARRESTO PALLADINO, DOMENICA FIACCOLATA AL GIANICOLO


Roma, 2 dicembre – ‘’Roma non può che reagire con sdegno a un atto vigliacco come le manifestazioni di giubilo per l’arresto di un ragazzo di 23 anni, in carcere sulla base delle sole affermazioni di alcuni dei suoi antagonisti politici’’. Lo afferma il presidente di CasaPound Italia Gianluca Iannone, che, riguardo al caso di Alberto Palladino, il responsabile di zona di Cpi in IV Municipio arrestato due giorni fa, ricorda come ‘’tra le cinque vittime dell’aggressione denunciata dal capogruppo del Pd in IV Municipio Paolo Marchionne, solo tre hanno detto di aver riconosciuto Palladino’’.


"’Quello che stiamo vedendo in questi giorni – aggiunge Iannone facendo riferimento alle scritte comparse a Talenti – è che Roma si ribella alla gogna mediatica orchestrata dal Pd e dai centri sociali, che da mesi infangano il nome di CasaPound e di Alberto Palladino e che ora gioiscono nel vederlo in carcere chiedendo l’estromissione dalla vita politica di Cpi. Proprio per questo, per protestare contro l’ingiustizia di un arresto assurdo e l’ipocrisia di chi, come Marchionne e i suoi compagni, dimenticando di essersi distinto fino a pochi mesi fa per il sostegno diretto e la partecipazione fisica a manifestazioni non autorizzate contro CasaPound spesso degenerate in guerriglia urbana, ora è pronto a invocare a gran voce le manette, CasaPound organizza una fiaccolata domenica alle 18 al Gianicolo e invita a partecipare tutti i sostenitori della giustizia, della verità e della libertà’’.


‘’Non ce ne sono pochi – conclude Iannone – se già oggi alcuni parlamentari di diverse forze politiche hanno presentato un’interrogazione per chiedere conto delle modalità e della congruità dell’arresto di Palladino’’.

venerdì 2 dicembre 2011

ROMA: CASAPOUND ITALIA, CONTRO PALLADINO ARRESTO PUNITIVO E ACCUSE SENZA RISCONTRI

Iannone, le 'mazze ferrate' non sono state trovate dai carabinieri sul posto ma consegnate il giorno dopo dagli esponenti del Pd


Roma, 1 dicembre - ''L'intento vergognosamente 'pedagogico', per non dire punitivo, dell'assurdo arresto disposto per Alberto Palladino risulta evidente dalla circostanza che l'interrogatorio di garanzia è stato fissato per lunedì, limite massimo consentito dalla legge''. Lo afferma in una nota Gianluca Iannone, presidente di CasaPound Italia.


 


''Un arresto - sottolinea Iannone - disposto solo ed esclusivamente sulla base delle dichiarazioni di tre degli aggrediti, parole che non hanno trovato alcun riscontro in indizi ulteriori. Lo dimostra il fatto che le 'mazze ferrate' che secondo gli investigatori sarebbero state usate da Palladino, non sono state trovate dai carabinieri, che pure sono intervenuti sul luogo dell'aggressione, ma sono state loro consegnate il giorno dopo dall'accusatore di 'Zippo', Paolo Marchionne, insieme a un rotolo di manifesti di CasaPound che a suo dire dimostrerebbe la presenza di militanti dell'associazione sul posto. Tra l'altro, nonostante l'accusa sia di lesioni aggravate dall'uso delle armi, dal verbale con la 


deposizione di Marchionne si desume chiaramente che l'esponente del Pd non ha affatto affermato che avesse un'arma in mano. Inoltre i tre che hanno riconosciuto Palladino, unico a volto scoperto tra gli aggressori secondo quanto da loro affermato, lo hanno fatto sulla base di un fascicolo fotografico sul quale erano presenti solo esponenti del Blocco studentesco e nessuno che avesse una somiglianza con Palladino, come invece è prassi. E' da notare, ancora, che i 'gravi indizi' provengono tutti dalle parti offese, antagonisti politici di CasaPound che più volte si sono resi protagonisti direttamente o a mezzo della loro 'manovalanza' di strada di atti ostili al movimento e allo stesso Palladino, che, ricordiamo ancora una volta, è stato bersaglio di un atto terroristico solo pochi mesi fa, quando una bomba carta venne fatta esplodere contro il portone del palazzo in cui vive la sua famiglia. Atto terroristico di cui erano palesi la matrice e il senso, vista la scritta intimidatoria lasciata sotto lo stabile: 'Tana per Zippo'''.


 


Soprattutto, continua Iannone, ''fa specie la sproporzione della custodia cautelare in carcere per un episodio in cui le vittime hanno avuto prognosi che non vanno oltre i 15 giorni. Una misura che peraltro non è spiegabile né tenendo conto dei precedenti di vita di Palladino, né della sua personalità: stiamo parlando di uno studente giovane, perfettamente inserito nella vita sociale, con una famiglia alle spalle, di un ragazzo che da anni è impegnato nel volontariato e nella vita politica studentesca e universitaria. Quanto all'asserito pericolo di fuga, sono chiare le parole di Franco Nerozzi, il presidente della Onlus Popoli con la quale Palladino era in missione umanitaria in Birmania: 'Alberto Palladino è stato arrestato al rientro dalla Thailandia, dove aveva appena terminato una missione umanitaria con la Comunità Solidarista Popoli, di cui è volontario da molti anni. Zippo ha lavorato duro per aiutare gente che lotta per la sopravvivenza. La sua partecipazione alla missione era stata programmata da lungo tempo, ma queste sono considerazioni inutili di fronte alla recita di un copione scritto da tristi figuri e interpretato da squallide comparse''.

giovedì 1 dicembre 2011

ZIPPO LIBERO

Per mandare una lettera o una cartolina a Zippo:

Alberto Palladino
Casa circondariale Regina Coeli
via della Lungara 29 00165 Roma

Nessuno si senta solo su questa strada!