mercoledì 19 settembre 2012



LA "GENERAZIONE PERDUTA" TIFA RIVOLTA!





NO AL CARO LIBRI!









Verona, 18 settembre -Con la riapertura delle scuole ripartono le attività del Blocco Studentesco Verona


Verona, 18 Settembre - Con la riapertura delle scuole ripartono le attività del Blocco Studentesco all’interno degli istituti Veronesi. Un nuovo anno ricco di sfide partendo dalle elezioni studentesche di Novembre, dove il Blocco presenterà candidati sia alla consulta provinciale degli studenti che nei consigli d’istituto delle scuole, proseguendo poi con le battaglie che ci contraddistinguono da anni come la lotta contro il caro libri e a favore del libro di testo unico. Ci batteremo ancora per la Giovinezza al potere e per una maggior rappresentanza studentesca all’interno degli organi d’istituto, contro la scuola-azienda e per una scuola che veda lo studente al centro del processo educativo.


Tifa rivolta con noi!

www.bloccoverona.blogspot.com


Per info: bloccoverona@yahoo.it

venerdì 13 aprile 2012

Successo per l'Assemblea d'istituto ITIS MARCONI -CRISI ECONOMICA-


Martedì  10 e Mercoledì  11 Aprile si è tenuta, nella sala Verdi del complesso fieristico veronese, l’assemblea d’istituto dell’Itis Marconi. Oltre 800 studenti hanno partecipato all’incontro dal titolo “il tempo è denaro...il denaro ti consuma”. Augusto Grandi, saggista e giornalista del Sole 24 ore, ha spiegato agli studenti dell’Istituto  come è nata e come si sta sviluppando la crisi economica, quali saranno i possibili scenari futuri e quali potrebbero essere le possibili soluzioni per uscire dalla crisi. Paolo Giarirappresentante del Blocco Studentesco, e organizzatore dell’evento con la partecipazione degli altri rappresentanti d’istituto spiega: “Durante l’incontro molti studenti sono intervenuti facendo domande sull’Articolo 18, sul debito pubblico e sulle delocalizzazioni, questo dimostra l’ottima riuscita del dibattito che si è rivelato fruttuoso per tutti i convenuti. Io e gli altri rappresentanti d’istituto come promesso durante le elezioni studentesche- continua Giari- stiamo organizzando una giornata dello sport, che si terrà la prima settimana di Maggio, dove sarà possibile cimentarsi in discipline come il rugby, il calcio, la pallavolo, il basket e il tennis tavolo.”


giovedì 12 aprile 2012

Palladino in aula: ''Trattato come un narcotrafficante''. Processo rinviato all'8 maggio






MILITANTI PD AGGREDITI: L'IMPUTATO, TRATTATO COME UN TRAFFICANTE
(AGI) - Roma, 12 apr. - Con l'ammissione delle prove e della lista dei testimoni si e' aperto il processo nei confronti di Alberto Palladino, 25 anni, esponente del gruppo politico 'Blocco Studentesco', dell'area di Casapound Italia, accusato di aver preso parte all'aggressione di cinque esponenti del movimento giovanile del Partito democratico, avvenuta la notte del 3 novembre scorso a Prati Fiscali. Accusato di lesioni personali aggravate, violenza privata e porto d'arma impropria, Palladino, finito in carcere il 30 novembre e attualmente agli arresti domiciliari a Ronciglione (Viterbo), ha preso brevemente la parola per invitare il giudice a concedergli la liberta': "Sono stato arrestato a Fiumicino da venti poliziotti e carabinieri mentre rientravo da una missione umanitaria in Birmania e sono stato trattato come un trafficante di armi o di droga. Mi si accusa di aver picchiato, da solo, cinque persone quando non ho un particolare talento fisico da poter fronteggiare tutta questa gente. Non pratico neppure le arti marziali. Mi trovo coinvolto in una vicenda incresciosa che spero il giudice sapra' affrontare serenamente". Il tribunale si e' riservato di decidere sulla revoca dei domiciliari, alla luce, anche, del parere negativo del pm Francesco Minisci, secondo il quale Palladino puo' continuare a reiterare i reati contestati anche stando agli arresti in casa. L'8 maggio il processo proseguira' con l'audizione dei cinque aggrediti, costituiti parte civile attraverso gli avvocati Luca Petrucci e Cristina Michetelli. (AGI) Cop 121059 APR 12 NNNN

sabato 25 febbraio 2012

Roma: CasaPound Italia, respinta ennesima istanza scarcerazione. Palladino vicino a 90 giorni di detenzione


Roma, 24 febbraio - E' stata respinta l'ennesima istanza di scarcerazione per Alberto Palladino, il responsabile di CasaPound Italia in IV Municipio detenuto da quasi 90 giorni per un'aggressione avvenuta a Prati Fiscali il 3 novembre dello scorso anno e denunciata dal capogruppo del Pd in IV Municipio Paolo Marchionne. 

''Dopo aver passato un mese di carcere, Palladino si trova da oltre 50 giorni ai domiciliari, con il divieto di parlare con altri, se non con i familiari piu' stretti - sottolinea CasaPound Italia in una nota - Un trattamento che di norma non è riservato nemmeno a chi è accusato dei reati più turpi, che si tratti di un pedofilo, di uno stupratore seriale o di un criminale recidivo, e che risulta particolarmente ingiustificato e sproporzionato per un episodio in cui le vittime hanno avuto prognosi che non vanno oltre i 15 giorni e se si considera che Palladino è uno studente incensurato, perfettamente inserito nella vita sociale, da anni è impegnato nel volontariato e nella vita politica studentesca e universitaria. In questo caso, peraltro, la situazione è resa ancora più paradossale dal fatto che la 'pericolosità' di Palladino non viene desunta da precedenti condanne, visto che non ne ha, ma dal procedimento pendente sugli scontri di Piazza Navona, e questo, a parere del magistrato, sarebbe un elemento sufficiente a impedire al dirigente di CasaPound Italia di lasciare i domiciliari, fosse anche solo per raccogliere l'invito del presidente del IV Municipio Cristiano Bonelli e partecipare a un confronto con il suo accusatore Marchionne''. 


Blocco Studentesco Verona 20-2-2012 - Corteo e cariche polizia a università - Video Ufficiale


venerdì 17 febbraio 2012

20 febbraio, Blocco Studentesco in piazza a Verona contro il governo dei baroni

Il 20 febbraio il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, sarà ospite dell'università di Verona per l'inaugurazione dell'anno accademico. Il Blocco Studentesco scenderà in piazza per ribadire la propria opposizione ad un governo nominato dall'alto e non votato da nessuno, voluto da poteri forti e speculazione finanziaria, che sta operando una vera e propria svendita dell'Italia. Saremo presenti per ribadire il nostro no ad una università "esclusiva" basata sul modello anglosassone.

Per affermare l'urgenza e la necessità del ritorno ad uno Stato sociale e della sovranità nazionale. Per un'università che non sia un privilegio per pochi, ma pubblica, di qualità e accessibile a tutti. Lunedì 20 febbraio ore 8 - Corteo partenza da p.zza Pradaval. Scendi in piazza con il Blocco Studentesco!




sabato 11 febbraio 2012

FOIBE 2012, NON ABBIAMO MAI SCORDATO


Università di Verona


Università di Verona

Liceo Fracastoro

Tangenziale

Tangenziale

Tangenziale

Corso Milano

Corso Milano

Targa commemorativa Chiostro San Francesco - Università di Verona

Università di Verona

Università di Verona

Piazza Martiri d'Istria e Dalmazia


mercoledì 8 febbraio 2012

Dal 2001, con criminale tenacia, la Comunità Solidarista Popoli...

sostiene i terroristi Karen nella loro scellerata lotta per l' autodeterminazione in Birmania. I sanguinari Karen, con hitleriano piglio, si ostinano a mantenere la propria identità culturale, danno dimostrazione di bieca mentalità reazionaria distruggendo operose fabbriche di anfetamine, e infine,mettendo in pratica le teorie del " Mein Kampf " , pretendono addirittura un loro spazio vitale ai danni delle Forze di Pace che governano la Birmania per conto di umanitarie e progressiste multinazionali occidentali. Ci appelliamo a tutte le forze sane dell'Itaglietta, antifa, democratici, sionisti, delatori e onanisti da blog, vecchi e nuovi partigiani: fermiamo il terrorismo
reazionario Karen, fermiamo l'attività criminale della Comunità Solidarista Popoli!




Roma, Casapound spiazza tutti (tratto da L'Espresso 8 febbraio 2012)

Il centro sociale di destra si vuole presentare alle elezioni. Ma contro Alemanno. E con un programma che occhieggia anche a sinistra: coppie di fatto, biotestamento, politiche sociali. Parla il leader del discusso movimento, Gianluca Iannone


Il centro sociale Casapound si candiderà con una sua lista alle prossime elezioni comunali a Roma. Una decisione che irrompe nella già caotica situazione politica nella capitale: chi dice che porterà via voti ad Alemanno, chi invece pensa che possa sedurre anche elettori di sinistra, chi immagina un successo di tipo grillino. 'L'Espresso' ha parlato di questo e altro con Gianluca Iannone, leader del discusso movimento politico.

Dopo i fatti di Firenze (un iscritto di Casapound che ha ucciso due senegalesi e poi si è suicidato) volevano chiudervi per legge. Voi invece vi presentate alle elezioni. E' una provocazione?
«No, è una proposta vera. Alle ultime elezioni abbiamo sostenuto Alemanno e siamo rimasti profondamente delusi: zero edilizia popolare pubblica e città nuovamente consegnata nelle mani dei palazzinari. Esattamente come Veltroni. Così abbiamo deciso di scendere in campo e di marcare le distanze sia da destra sia da sinistra».

A quale risultato puntate? E chi è il vostro candidato per il Campidoglio?
«Puntiamo a eleggere il sindaco, naturalmente. E in ogni caso siamo certi di ottenere un ottimo risultato, che dimostrerà quanto Casapound è importante nella vita politica di Roma. Quanto al candidato, lo ufficializzeremo a brevissimo: per il momento è ancora una sorpresa. Quello che posso dire è che puntiamo ad avere in lista intellettuali, artisti e liberi professionisti.»

Non è molto credibile, l'ipotesi che eleggiate il sindaco.
«Certo, c'è anche l'esigenza di dimostrare che siamo un soggetto politico a tutti gli effetti, non una banda di delinquenti che agisce nell'ombra. Noi parliamo con tutti: abbiamo organizzato incontri con la comunità cinese, con gli ex brigatisti rossi, con i gruppi Lgbt, dimostrando di avere una visione e una proposta politica. Eppure, nonostante questo, continuano a ributtarci nel ghetto!». 

Quel ghetto si chiama fascismo: sbaglio o tu ti definisci un"fascista del terzo millennio"?
«E' una definizione che mi ha dato un giornalista, ma devo dire che mi ci ritrovo».

Quindi ha ragione chi vi dà dei neofascisti.
«No, per niente. Il fascismo è stata una rivoluzione, l'unica che abbia effettivamente avuto luogo in questo paese, e per come la vedo io ha rappresentato una visione sociale avanzata, un fiorire dell'arte, dell'onestà, dell'ironia. Il fascismo costruiva, mentre quello che si definisce neofascismo ha sempre avuto come priorità quella di chiudersi in un ghetto e di difendersi. Noi vogliamo costruire».

Non vi sfuggirà che il fascismo sia stato un regime.
«Sono punti di vista: a nostro avviso in quell'epoca c'era più libertà d'espressione rispetto ad adesso. E comunque noi rivendichiamo la libertà di dire che il fascismo ha fatto molte cose positive, e che quelle cose vogliamo riprenderle. Guarda, viviamo in un paese nel quale il fascismo è durato vent'anni e l'antifascismo dura da sessantasei, e dietro questa parola, questo abracadabra, si nasconde il consolidamento di posizioni di potere. Vieni silenziato, ti vengono vietati cortei e iniziative, anche quando c'è l'alluvione a Genova e i tuoi militanti partono e vanno a dare una mano, anche quando ti spendi per fare volontariato».

Il fascismo ha fatto le leggi razziali.
«Noi non abbiamo paura di dire che furono un grave errore. E lo abbiamo fatto, in tutte le sedi possibili. Tra l'altro le leggi razziali allontanarono gli ebrei dalla rivoluzione fascista, di cui essi erano stati tra i protagonisti sin dalla marcia su Roma. Nel governo Mussolini del 1932 il ministro delle finanze, Guido Jung, era un ebreo. E non poteva essere diversamente, visto che la nostra cultura mediterranea è stata sempre un coacervo di culture diverse».

Fa un certo effetto sentir parlare di melting pot dal leader di una destra considerata xenofoba.
«In nessuno dei nostri interventi, dei nostri manifesti, delle nostre magliette, c'è traccia di odio nei confronti degli immigrati. Questa è una cosa che trovi nell'opera della Fallaci, tanto per dirne una: quello, non il nostro, è il "brodo di coltura" nel quale è germogliato l'odio. L'idea dello scontro delle civiltà, quella che vuole ipocritamente l'immigrazione selvaggia per poterla poi sfruttare economicamente. Dalle nostre parti quella roba non la trovi. Quando c'è stato il terremoto in Abruzzo siamo partiti, e appena arrivati al campo di Poggio Picenze ci siamo messi a disposizione della comunità macedone che aveva subito delle gravi perdite, facendoci carico di trovare loro un imam, una guida spirituale che potesse amministrare il loro culto. L'odio è altrove, in quelli che cantano "dieci, cento, mille Acca Larentia", che godono quando pensano a Piazzale Loreto, che vogliono cancellare le tante attività dei nostri ragazzi perché non rientrano nei loro canoni».

martedì 7 febbraio 2012

Roma: CasaPound Italia, gip rigetta nuova istanza e fa di Palladino un prigioniero politico


Roma, 7 febbraio – ‘’Il gip di Roma Riccardo Amoroso ha  rigettato l’istanza che chiedeva di alleggerire le prescrizioni imposte ad Alberto Palladino, il dirigente di CasaPound Italia in IV Municipio attualmente ai domiciliari dopo essere stato arrestato il 30 novembre scorso in seguito a un’aggressione denunciata da alcuni esponenti del Pd’’. Ne dà notizia CasaPound Italia in una nota, in cui sottolinea: ‘’Palladino di fatto è un prigioniero politico e questa ulteriore, immotivata decisione lo conferma. Negandogli la possibilità di comunicare con chiunque, se non i familiari stretti, impedendogli perfino di scontare i domiciliari nel suo quartiere, a Montesacro, e confinandolo invece fuori città, il gip di fatto impedisce a Palladino di raccogliere il consenso conseguente alla attività politica e di volontariato svolta per anni sul territorio, come pure sarebbe necessario in vista della sua candidatura, già annunciata, alla presidenza del IV Municipio nella lista civica di CasaPound Italia’’.

‘’Riteniamo del tutto fuori misura la decisione presa dal gip – afferma Cpi -, essendo Palladino uno studente universitario incensurato e impegnato nella vita sociale della città e non un pericoloso criminale recidivo. E la riteniamo tanto più fuori misura in quanto arriva dopo che Palladino ha già trascorso quasi 70 giorni di carcerazione preventiva: 70 giorni di detenzione, tra Regina Coeli e i domiciliari, imposti sulla base, non ci stancheremo mai di dirlo, della sola testimonianza del suo principale antagonista politico, e senza che ci fosse nessuna prova materiale del suo coinvolgimento nell’aggressione. Un comportamento che si potrebbe configurare ai limiti della tortura. Da oggi CasaPound Italia scenderà in campo con ancora maggiore determinazione per chiedere l’immediata scarcerazione di Palladino, al quale, fino a prova contraria, questo Stato ha il dovere di garantire il pieno esercizio dei diritti politici’’.

lunedì 6 febbraio 2012

Foibe: CasaPound, in piazza in tutta Italia contro boicottaggi e negazionismo che avanza


‘’Manifestazioni vietate e sindaci che non commemorano tragedia nazionale, lo Stato faccia rispettare la legge’’

Roma, 6 febbraio – Cortei in tutta Italia per ricordare le 30mila vittime delle foibe e una manifestazione virtuale intitolata “10 febbraio: io non scordo” che vedrà venerdì dalle 11 alle 12 centinaia di siti internet, blog e forum, con Tricolore listato a lutto, osservare un’ora di silenzio nel rispetto dei connazionali caduti per mano dei titini. Come ogni anno, CasaPound Italia si mobilita per tenere viva la memoria dei tragici eventi che dall’8 settembre 1943 in poi colpirono la comunità italiana di Istria, Dalmazia e Friuli-Venezia Giulia.

‘’Dopo anni di oblio e di minimizzazioni di un genocidio che costò la vita a decine di migliaia di italiani, impegnarsi per tenere viva la memoria di quei fatti è un dovere – sottolinea Cpi in una nota - Purtroppo, però, a quasi otto anni dalla legge che ha istituito il giorno del ricordo, assistiamo a una nuova ondata di negazionismo strisciante, che trova breccia nell’insipienza, quando non nella vera e propria complicità, delle istituzioni e delle forze dell’ordine. Come a Napoli, dove il sindaco Luigi de Magistris ha deciso che le foibe quest’anno non saranno commemorate perché ‘l’evento non era stato inserito nei programmi dell’Amministrazione comunale’. O come a Ostia, dove, per fare spazio a iniziative pretestuose del Coordinamento Antifascista, il presidente del XIII Municipio, l’alemanniano Giacomo Vizzani, ha concesso per tre giorni consecutivi, il 10, l’11 e il 12 febbraio, piazza Anco Marzio a Prc, Pd e giovani democratici, utilizzando poi proprio la scusa della presenza in piazza dell'estrema sinistra per negare a CasaPound Italia la possibilità di tenere, nel giorno del ricordo, una commemorazione davanti al monumento ai Caduti di tutte le guerre in piazza della stazione Vecchia. Tutto questo mentre l’11 febbraio al Teatro del Lido, struttura occupata da oltre due anni da un non meglio precisato ‘Comitato per la riapertura’, andrà in scena una conferenza negazionista organizzata dal Collettivo l'Officina in collaborazione con il Collettivo Militant’’.

‘’Cortei vietati, spazi non concessi, manifestazioni non autorizzate per sedicenti problemi burocratici o di ordine pubblico, boicottaggi: anche questo è un modo per tradire la memoria degli italiani infoibati – sottolinea Cpi – Tuttavia, uno Stato degno di questo nome ha il dovere di far rispettare una legge, come la 92 del 2004, votata da un parlamento che fino a prova contraria è ancora sovrano, e ci aspettiamo che i tanti che si sono battuti per farla approvare reagiscano ai sempre più evidenti tentativi di ributtare nel dimenticatoio una tragedia su cui il silenzio l’ha fatta da padrone già per oltre sessant’anni. Dal canto suo CasaPound Italia, come ogni anno, sarà in piazza in tutta Italia per dire ‘la verità non può essere infoibata’’’.


6 febbraio 1945, Robert Brasillach presente!


domenica 5 febbraio 2012

Cermis: CasaPound Italia ricorda le 20 vittime della strage



Cavalese, 5 febbraio – CasaPound Italia ha voluto ricordare le vittime della strage del Cermis con la deposizione di una corona di alloro presso il monumento dedicato al cimitero nuovo di Cavalese. La mattina del 3 febbraio 1998 venti persone viaggiavano sulla funivia del Cermis e non potevano immaginare che avrebbero perso la vita per la bravata dell’equipaggio di un aereo militare statunitense che, volando a una quota molto più bassa del consentito, tranciò le funi dell’impianto facendo precipitare la cabina. Nell’impatto morirono tutti i passeggeri. Il più giovane aveva appena 14 anni. Il pilota fu condannato a sei mesi di reclusione, per intralcio alla giustizia, mentre fu assolto dall’accusa di omicidio, per cui, per l’assassinio di venti innocenti non scontò un solo giorno di detenzione''. Così Alessandro Marocchi, coordinatore provinciale di CasaPound Italia, ricorda le vittime della strage del Cermis a 14 anni dalla tragedia che si consumò in Val di Fiemme.

''La reazione del Governo Italiano - ricorda Marocchi - fu così pavida e blanda da oltraggiare la memoria delle vittime. Nell’anniversario della tragedia, CasaPound Italia vuole ricordare quelle venti vite spezzate, auspicando che mai più simili gesti possano costare una sola vita umana, e che l’Italia tragga dal suo atteggiamento in quella triste vicenda il giusto insegnamento, per saper essere non più colonia, ma Nazione”.


giovedì 2 febbraio 2012

Foibe: IO NON SCORDO - Quinta edizione


CasaPound Italia Radio Bandiera Nera, in collaborazione conNovopress No Reporter, organizzano la quinta edizione della manifestazione virtuale in memoria dei Martiri delle Foibe intitolata

“10 FEBBRAIO: IO NON SCORDO”.


Prosegue la nostra opera di sensibilizzazione nei confronti di un argomento scottante: venerdì 10 febbraio 2012 alle ore 11 centinaia di siti internet, blog e forum corredati dell’immagine allegata, con Tricolore listato a lutto, osserveranno un’ora di silenzio nel rispetto dei connazionali caduti per mano degli assassini titini.

Negli ultimi anni molto è cambiato perché nulla cambi. La verità storica, che ha mosso i suoi primi timidi passi, continua ad essere negata da una fazione ideologica che trova significative sponde anche in ampi segmenti istituzionali e della cosiddetta “vita culturale”, insabbiata con troppa disinvoltura mediante la censura storica o la minimizzazione dei tragici eventi che dall’8 settembre 1943 in poi colpirono la comunità italiana di Istria, Dalmazia e Friuli-Venezia Giulia.
In un’Italia ammorbata da scandali e moralismo, in cui si impone come accettabile solo una rilettura “morbida” di una delle più grandi tragedie vissute dal nostro popolo; in una terra ai limiti del collasso, in cui nonostante i continui assalti perpetrati alla sovranità da governi tecnici e organismi sovranazionali forze fresche hanno deciso di alzare la testa, non dimenticare è un atto rivoluzionario che intende contribuire a riscattare la memoria tradita delle migliaia di Italiani infoibati dalla furia slavo-comunista.
È scandaloso che a più di mezzo secolo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ricercare e affermare la verità storica sia da più parti considerato alla stregua di un reato d’opinione. È aberrante che i più giovani ignorino, per deficit didattico e talora ostruzionismo di una classe docente ideologizzata, la portata devastante della pulizia etnica perpetrata ai danni della popolazione italiana del Nord-Est, con rastrellamenti, deportazioni, torture e esodi di massa.

Manifesta il tuo dissenso: appuntamento in rete venerdì 10 febbraio alle ore 11 per ricordare agli Italiani che la verità non può essere infoibata e che “in un mondo di menzogne, dire la verità è un atto rivoluzionario.”

E' richiesto il massimo grado di partecipazione, unitamente alla consapevolezza di essere parte di un organismo vivente chiamato Nazione.

CasaPound Italia [ http://www.casapounditalia.org/ ]
Radio Bandiera Nera [ http://www.radiobandieranera.org/ ]
Novopress Italia [ http://it.novopress.info/ ]
No Reporter [ http://www.noreporter.org/ ]




2 febbraio 1941, Berto Ricci presente!

"C'è in Italia un po' di gente, gente giovane - e cominciano ormai a conoscersi e a contarsi - che non si sente nata a far da fedelissimo a nessuno; che saggia, sonda, sposta la visuale, rasenta a volte l'eresia, e preferisce lo sbagliarsi al dondolarsi tra gli agevoli schemi; che parla un linguaggio proprio, e ha proprie e ben riconoscibili idee; che considera il presente unicamente in funzione del futuro; che ha buone gambe e una tremenda voglia di camminare".

mercoledì 1 febbraio 2012

CasaPound Valdarno a sostegno di un cittadino italiano in emergenza abitativa


A FIANCO DEI MILITANTI DEL MOVIMENTO ANCHE I MEDICI DEL GRI.ME.S. E LEGALI DEL "DILLO A CASAPOUND"

Come già annunciato con altro comunicato stampa, CasaPound Valdarno si è attivata per aiutare fattivamente un nostro concittadino più sfortunato che sta vivendo una situazione di grave disagio abitativo e di salute.

“Si tratta”, chiarisce in una nota CPI Valdarno, “di un cittadino italiano sessantacinquenne che attualmente ha trovato rifugio in una roulotte, posta dietro lo stadio di Incisa, senza riscaldamento e servizi igienici. Una volta venuti a conoscenza delle condizioni inumane di vita di questa sfortunata persona è stato immediatamente attivato il GR.I.ME.S. (il Gruppo di Intervento di Medicina Sociale di CasaPound) che tramite i propri medici ha visitato l’uomo constatando la presenza di diverse malattie croniche totalmente incompatibili con la sua attuale situazione abitativa”.

“Proprio per questo”, prosegue la nota, “oltre ai medici che hanno preparato un percorso di cura e riabilitazione è stato attivato anche il servizio legale ‘Dillo a CasaPound’, tramite il quale intendiamo garantire che Giovanni Manfredi, attuale intestatario di una casa popolare in Viuzzo delle Case Nuove (Firenze) entri effettivamente in possesso dell'appartamento assegnatogli, attualmente occupato abusivamente. Alcuni mesi fa, infatti, Giovanni è stato allontanato dalla sua abitazione e costretto a vivere in una roulotte. Ci impegneremo di concerto con i Servizi Sociali e gli enti locali perchè il suo diritto di assegnatario venga rispettato.

“I cittadini di Incisa e Figline hanno finora dimostrato un grandissimo cuore nei confronti di questa sfortunata persona." precisa il Responsabile di CasaPound Valdarno, Francesco Benedetti.  "La risposta della cittadinanza alla nostra attività di sensibilizzazione è stata veloce e massicia. Sono stati recapitati abiti e viveri di prima necessità, e facendo seguito al nostro appello, un cittadino incisano ha messo a disposizione un generatore. Tuttavia le rigide temperature annunciate nei prossimi giorni hanno reso necessario il ricovero temporaneo di Manfredi presso l'Albergo Popolare di Firenze. Abbiamo accertato personalmente le operazioni di trasferimento di Giovanni, gestite dall'assessore Tamara Ermini, alla quale rendiamo merito per la professionalità del servizio svolto e per la disponibilità dimostrata nei confronti di Manfredi e di CasaPound."






lunedì 30 gennaio 2012

Roma: CasaPound, liberare Palladino candidato presidente per Cpi in IV Municipio


Roma, 30 gennaio - ''Alberto Palladino sia rimesso subito in libertà''. Così il vicepresidente di CasaPound Italia, Andrea Antonini, che annuncia la candidatura di Palladino a presidente del IV Municipio di Roma per la lista civica di Cpi.

''Palladino è uno studente universitario, un giovane di 23 anni fortemente impegnato in politica, responsabile di CasaPound proprio nel IV Municipio - aggiunge Antonini - Sulla base delle sole dichiarazioni del suo principale antagonista politico, il capogruppo del Pd in IV Municipio Paolo Marchionne, è stato sottoposto a un periodo di carcerazione preventiva di oltre due mesi, tra la detenzione a Regina Coeli e i successivi arresti domiciliari, misura alla quale è attualmente sottoposto, con il divieto di parlare con altri, se non con i familiari più stretti. A questo punto - conclude Antonini - riteniamo che a Palladino debba essere assicurata la possibilità di portare avanti una campagna elettorale a viso aperto e nella piena disponibilità dei suoi diritti, che, fino a un'eventuale condanna, lo Stato ha il dovere di garantire, e per questo ne chiediamo la immediata scarcerazione''.

domenica 29 gennaio 2012

Lettera Politica 329: Ezra Pound/Casa Pound (a cura di Paolo Danieli)























Casa Pound, nella galassia della destra, è il fenomeno più originale degli ultimi decenni. Li conosco anch’io i ragazzi della Casa Pound di Verona. Sono un bel gruppo. Educati, gentili, preparati, intraprendenti, attivi e numerosi. Per lo più studenti. Bei ragazzi e belle ragazze del nostro tempo che si ritrovano nella loro sede, al Cutty Sark, una via di mezzo fra un bar, una libreria e una sede politica. Fanno delle cose intelligenti. Organizzano incontri culturali e politici sottoforma di conversazioni al banco del loro bar, molto free, molto coinvolgenti.
Si occupano anche dei problemi della scuola e dell’università, dove hanno una legale rappresentanza studentesca, anche se ogni tanto le autorità accademiche negano loro gli spazi dove fare le assemblee, cosa che non farebbero mai con le organizzazioni universitarie di sinistra.
Sono di destra, anche se loro con un po’ di snobismo amano definirsi provocatoriamente di estremo- centro- alto e si ispirano, con tutti gli opportuni adeguamenti alla mutata realtà, alla destra giovanile e radicale degli anni ’70. Non sono per niente nostalgici, anche perché tra le radici che si sono scelti c’è quella del futurismo che tutto poteva essere tranne che nostalgismo. Ciò non toglie però che si richiamino alla Tradizione più profonda della civiltà europea ed ai pilastri culturali e ideali della destra politica del continente.
Qualche volta ci vado anch’io nella loro sede, perché mi piace parlare con loro, perché assomigliano moltissimo a com’ero io alla loro età, perché sono organizzati e si muovono esattamente come noi alcuni decenni fa: la stessa fede, lo stesso spirito, la stessa mentalità. E da nessuno di loro, dico nessuno, ho mai sentito sparare cazzate – che pure a quell’età potrebbero essere anche tollerate- o  fare discorsi men che corretti. Quando hanno subito due attentati alla loro sede non ho mai sentito uscire dalle loro bocche parole che potessero essere interpretate come desiderio di ritorsione o vendetta. E la stessa maturità politica la stanno dimostrando in questi giorni, dopo che il loro leader, Marcello Ruffo, è stato oggetto di minacce.
Adesso però gli vogliono togliere il nome. La figlia di Ezra Pound, Mary, si è rivolta agli avvocati perché non vuole che il nome del padre venga usato da Casa Pound. E i soliti intellettuali le si sono accodati. Il grande Marcello Veneziani ha risposto, a difesa del buon diritto di questi giovani di utilizzare il nome di Pound, con un articolo su “il Giornale” dicendo che se i geni sono universali, ognuno è libero di venerare il genio che vuole. Ed ha ragione. Perché se il grande poeta americano è riconosciuto universalmente come un genio egli è patrimonio dell’umanità ed a maggior ragione di quelli che, come i ragazzi di Casa Pound, lo onorano al punto da farne la loro bandiera. E tra una bandiera e una carta bollata sappiamo bene che cosa avrebbe scelto il poeta.

giovedì 26 gennaio 2012

Assemblea d'istituto in collaborazione con la Comunità Popoli all'ITIS Marconi


YouTrend intervista Gianluca Iannone


Gianluca Iannone è il fondatore e il presidente di CasaPound Italia. Giornalista, cantante, politico, mente e anima del movimento, nelle ultime settimane ha fatto molto parlare di sé per le dichiarazioni sulla morte del procuratore aggiunto di Roma, Pietro Saviotti. YouTrend gli ha sottoposto una serie di domande per cercare di comprendere cosa ruota attorno allo stabile occupato di via Napoleone III all’Esquilino. Ecco le sue risposte.
Cos’è CasaPound? Quando, come e perché si forma?
“CasaPound nasce la notte del 26 dicembre 2003 come OSA (Occupazione a Scopo Abitativo) per dare un tetto a diciotto famiglie romane in stato di emergenza abitativa. Il palazzo diventa presto un centro di aggregazione politica, culturale e sociale per moltissimi giovani di tutta Italia desiderosi di cambiare una politica anti-nazionale fatta di speculazioni e interessi privati. Negli anni si sono formate in tutta Italia associazioni direttamente o indirettamente ispirate alla nostra battaglia e al nostro modo di vivere e pensare la politica. Nel 2008 è nata l’associazione di promozione sociale Casa Pound Italia come coordinamento su tutto il territorio nazionale di tutti questi giovani e queste associazioni”.
Lei è il leader di CasaPound Italia, nonché  fondatore e cantante del gruppo musicale simbolo del movimento, gli ZetaZeroAlfa, e direttore di Radio Bandiera Nera e di “Occidentale”. C’è il rischio di una sorta di “one man show”, una dipendenza accentratrice attorno alla sua figura e una totale identificazione Iannone-CasaPound?
“Assolutamente no, l’unica identificazione che esiste tra i nostri militanti è quella nell’Idea”.
Il fronte dell'edificio sede di CasaPound fino a qualche giorno fa…
Il messaggio che promana dai manifesti e dalla propaganda del movimento è che il programma economico di CasaPound sia incentrato in gran parte sulla questione della casa di proprietà e del mutuo agevolato (sociale). Quali sarebbero i provvedimenti di urgenza che il governo dovrebbe adottare in questo momento?
“La questione della casa di proprietà in realtà sarebbe facilmente risolvibile anche a livello locale, regionale o comunale a seconda dei singoli statuti, senza bisogno di una manovra del governo nazionale. Ma ovviamente andrebbe a minare gli interessi di chi col mattone ha costruito imperi miliardari e soprattutto lobbies politiche potentissime sulla pelle dei cittadini, quindi nessuno vuole muovere un dito per risolvere il problema. Se CPI fosse al governo di sicuro farebbe tutto il possibile per subordinare i mercati e la finanza allo Stato e metterli al servizio del popolo italiano. È criminale strozzare e dissanguare i cittadini perché si devono “tranquillizzare” i mercati e le borse”.
…e come appare oggi, dopo essere stato "intitolato" all'attore teatrale Carmelo Bene
Voi sostenete un intervento statale accentuato nella vita del cittadino, supportando un modello di welfare-state molto forte: come giudicate la manovra Monti? Su chi dovrebbe gravare la messa in ordine dei conti pubblici?
“La manovra Monti è assurda e deplorevole. Come dicevo prima, il pensare che le tasche degli Italiani possano essere svuotate perché si deve avere più credibilità nei mercati internazionali è degno del peggior incubo orwelliano. Questa è la classica manovra di chi vede il cittadino come un mezzo per aumentare i guadagni, di chi pensa prima di tutto ai flussi internazionali di denaro prima che al bene del proprio popolo. In questo paese poi c’è l’abitudine criminale di utilizzare tutto ciò che è pubblico per finanziare i propri interessi, quelli del proprio partito, della propria loggia o della propria lobby. Se si va a guardare lo spreco di denaro pubblico per i finanziamenti ad associazioni private si capisce benissimo dove potrebbero trovarsi i soldi per risanare un’economia volontariamente portata allo sfascio”.
La visione economica di CasaPound è molto “sociale”: ma è realistica un’Italia senza immigrati? Sarebbe un paese economicamente prospero e sostenibile?
“Il problema dell’immigrazione in realtà è molto più complesso di come viene presentato abitualmente. Non è solamente un problema, tra l’altro falso, di forza lavoro. Che poi anche il fatto di pensare una persona solamente in ottica di risorsa lavorativa o forza lavoro fa capire cosa pensino i nostri governanti dell’essere umano: come ho detto prima, solamente un mezzo per aumentare i guadagni. Pensare un mondo senza flussi di milioni di immigrati vorrebbe dire pensare un mondo dove nessuno è costretto a fuggire dal proprio paese portato alla fame da chi vuole spremerne fino all’ultima goccia le risorse naturali o strategiche. Vorrebbe dire pensare un mondo in cui ogni persona è ancorata al proprio popolo, alla propria cultura e alla propria storia e parte integrante di una comunità nazionale che può decidere da sola le sorti sue e dello Stato”.
Come si può aumentare la competitività?
“Si deve prima di tutto aumentare la competitività a livello nazionale, dando più peso ai nostri settori più importanti e strategici, siano essi industriali, energetici o commerciali, in modo da rendere solida la crescita economica, la produttività e in tal modo anche la richiesta di lavoro. Si deve dare grandissima importanza alla formazione universitaria strappandola ai baroni che su di essa parassitano e rendendola meno accademica per fare in modo che dalle università esca la futura classe dirigente e non dei bamboccioni trentenni. Soprattutto si deve dare peso politico a tutti i settori del lavoro rendendoli partecipi delle decisioni più importanti della vita politica nazionale”.
Qual è il suo giudizio sull’Euro e sul processo di integrazione europea? L’Euro può continuare a esistere nella sua forma attuale? Qual è il pensiero di CasaPound riguardo al movimento euroscettico?
“L’Euro è potenzialmente uno strumento e un’arma molto forte, capace in teoria di mettere in seria difficoltà, se non di minare fino alle fondamenta, il monopolio del Dollaro. Potenzialmente dico, perché affinché sia un’arma in questo senso è necessaria un’Europa che sia davvero unita, forte e salda nei suoi componenti nazionali e che non sia solamente una burocrazia stantìa in mano a una banca centrale gestita da uomini di una holding americana come la Goldman Sachs che difficilmente antepone gli interessi europei ai propri guadagni”.
Rapporto tra etica ed economia: quali vorreste fossero i principi-guida del sistema finanziario/economico/politico del paese?
“In realtà ne basterebbe solo uno e molto semplice: gli interessi del proprio popolo, della propria Nazione e dell’Europa vengono prima di tutto. Il mercato, l’economia e la finanza devono essere strumenti di questi interessi e per tanto devono essere subordinati al benessere pubblico e comune”.
Le banche vengono avvertite da più parti e in misura sempre maggiore come il “nemico pubblico”. Qual è la posizione di CasaPound al riguardo?
“Siamo d’accordo ma bisogna fare attenzione a non cadere nelle solite trappole demagogiche dell’antipolitica alla Grillo. Dire che le banche sono nemiche è giusto ma bisogna saper spiegare che dietro alle banche ci sono holding finanziarie internazionali, grandi famiglie miliardarie che vedono la politica nazionale come un ostacolo ai propri interessi che sono internazionali e internazionalisti. L’anti-politica è un boomerang perché porta allo sconforto, al menefreghismo e soprattutto al distacco verso il senso di Stato e Nazione. Non serve anti-politica, serve la vera politica”.
L’ondata di pacchi bomba verso Equitalia ha generato unanime condanna: dal vostro punto di vista come pensate si evolverà la situazione nel breve e nel medio periodo?
“Quello delle bombe ad Equitalia è un episodio gravissimo. Perché non si può pensare a una politica fatta di attentati e bombe. Perché non si può dare corda a chi vorrebbe le tensioni e le stragi per far passare sotto banco le sue trame strategiche e politiche. Soprattutto perché episodi del genere ostacolano le battaglie sociali di chi davvero combatte contro l’abominevole legge che dà ad Equitalia poteri praticamente illimitati contro i cittadini. Tutti quelli che da mesi raccolgono firme per abrogare questa legge ora hanno mille difficoltà in più nel portare avanti la battaglia”.
Come e perché ci si può definire “fascisti” oggi? Come si concilia un lessico politico “del passato” con un mondo così diverso e un contesto totalmente differente da quello in cui il termine è nato?
“Quando si parla di fascismo come una cosa del passato, francamente, mi metto a ridere. Qualcuno sa dirmi un’Idea più recente e originale del fascismo? La democrazia nasce ad Atene secoli avanti Cristo, il capitalismo, il socialismo e il comunismo nascono nell’800. Soprattutto ricordiamo che l’essenza stessa del fascismo sta nella continua sintesi per trovare una soluzione a qualunque problema purché si mantenga una visione etica, quasi mistica, dell’esistenza e dell’approccio alla vita. Il fascismo è slancio verso il futuro”.
Giornalismo e libertà di stampa: Iannone giornalista come vede le limitazioni adottate all’epoca dal regime fascista?
“Durante il fascismo Nicola Bombacci, fondatore del Partito Comunista, stampava in libertà il suo giornale “la Verità” e lo distribuiva tranquillamente ai suoi abbonati senza restrizioni. Durante il fascismo c’era continuo confronto, anche accalorato, su tutti i temi politici: basti pensare che Evola poteva polemizzare tranquillamente contro la decisione di Mussolini di fare il Concordato o che Berto Ricci, direttore de l’Universale, sulle pagine del suo giornale poteva polemizzare in tranquillità – anche con parole piuttosto pesanti – contro Roberto Farinacci, uno degli esponenti di spicco del PNF e del governo fascista. Ora invece se qualcuno scrive qualcosa di politicamente scorretto sulla propria pagina personale di facebook viene censurato, messo alla gogna e denunciato. Quindi, da giornalista, dico che in quest’epoca di censura e di dittatura forcaiola e bigotta chiamare “limitazioni” quelle del regime fascista è assai ridicolo”.
CasaPound combatte contro la massificazione ideologica ma i suoi militanti si autodefiniscono “fascisti del terzo millennio”. Il fascismo ha dato vita a una massificazione ideologica?
“Il fascismo è stato e continua ad essere anti-ideologico. Mussolini stesso definì il fascismo come “rifugio di tutti gli eretici, chiesa di tutte le eresie”. Forgiare una Nazione, un’identità e una volontà nazionale di certo non può essere definito come un processo di massificazione: questa può esserci solo dove le nazioni e i popoli non esistono più”.
Educazione e formazione: voi sottolineate l’importanza di creare una cultura di “destra”. Quali sono i modelli culturali più immediati di CasaPound Italia?
“Innanzitutto bisogna uscire dalla concezione di cultura di destra e di sinistra. Troppo spesso abbiamo assistito a scene grottesche e ridicole di rivendicazioni infantili da parte di alcune formazioni politiche che si spartiscono le figure culturali. Noi abbiamo omaggiato personaggi di sinistra come Che Guevara, Rino Gaetano, Luciano Bianciardi eppure non ci siamo mai smossi dalle nostre radici. La spartizione e la lottizzazione della cultura le lasciamo a chi cultura non ha. Detto questo i nostri modelli più immediati sono quelli che si trovano scritti sui muri dell’ingresso di CasaPound e vanno da Pound a Mussolini, da Marinetti a Ballard, da Platone a Nietzsche, da Giordano Bruno a Drieu La Rochelle”.
Secondo lei, sotto il governo Berlusconi è mancato un ceto culturale tale da imporsi mediaticamente come era avvenuto con altri pensieri politici negli anni precedenti? Se sì, a cosa è dovuto questo “gap”?
“In Italia si è imposta nei media una pletora di persone difficilmente definibili “ceto culturale”. Se si pensa che oramai la cultura la fanno i comici oppure i salotti pseudo-intellettuali che acclamano i grigi esistenzialismi sconfitti del cinema italiano ci si fa un’idea della “cultura” ufficiale italiana. A Berlusconi come alla sinistra manca del tutto il ceto culturale, la differenza sta nel fatto che la sinistra è stata capace di occupare quasi con precisione militare tutti gli spazi della cultura con i propri uomini”.
Cosa pensa del berlusconismo e degli anni del governo Berlusconi? Qual è il suo maggior merito e il suo maggior demerito?
“Il maggior merito è stato indubbiamente quello di aver bloccato o rallentato per qualche anno il piano delineato nel 1992 dai dirigenti di Goldman Sachs e dai loro portaborse di privatizzare l’Italia e di svendere tutti gli asset strategici della nostra nazione. I vari Amato, Draghi e Prodi, tutti uomini Goldman Sachs si sono resi protagonisti della lottizzazione e svendita di Iri, Olivetti, Enel. Ora è arrivato Monti, advisor di Goldman Sachs, e guarda caso iniziano i problemi di Finmeccanica e le voci di lottizzazione e svendita. Il maggior demerito sta nel fatto di aver accentrato tutto sulla sua figura senza creare un’alternativa nazionale a una sinistra portaborse della finanza, facendo sì che alle sue spalle si siano spesso insediati arrivisti senza alcun progetto politico pronti solo al guadagno nell’immediato”.
Quali sono i rapporti di CPI con la destra moderata (PDL – Alemanno) e la destra estrema italiana (Forza Nuova etc.) ed europea (ex. Le Pen)?
“Con Alemanno rapporti non ce ne sono. Ci sono rapporti spesso personali con esponenti di diversi partiti e non solo di destra. Anche all’estero abbiamo rapporti personali con militanti di moltissimi i movimenti cosiddetti di “estrema destra” ma non si può dire che abbiamo rapporti con un partito piuttosto che con un altro”.
Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento della popolarità di formazioni di destra/estrema destra in tutta Europa: secondo lei, a cosa è dovuto?
“Proprio al fatto che spesso queste formazioni si sono fatte portavoce della battaglia della libertà dei popoli dalla schiavitù dei mercati”.
CPI combatte un certo mondo della sinistra (centri sociali) sul suo campo (musica, aggregazione, socializzazione, volontariato), riscuotendo numerosi consensi. Quali sono le ragioni di questo successo in tempo di antipolitica e disillusione?
“Le ragioni stanno tutte nel fatto che noi, come detto, non cediamo il passo all’antipolitica ma anzi promuoviamo un’alternativa politica, sociale ed esistenziale in un mondo vuoto e conforme. Noi non faremo mai la parte degli arresi o degli eremiti che si rifugiano nella propria nicchia come invece fanno quelli che sono “indignati” da ciò che li circonda”.
CPI viene spesso mediaticamente (e non solo) dipinta come un’organizzazione che fa della “violenza” un proprio modus operandi. Cos’è per voi la violenza?
“Violenza è aggredire gli studenti che manifestano uniti in piazza perché non sono più sotto il controllo del partito. Violenza è denunciare un tuo avversario politico pur sapendo che è innocente per poterlo togliere di mezzo dopo che ti ha sconfitto politicamente. Violenza è chiedere la chiusura dei movimenti degli avversari perché non sono prostrati al diktat forcaiolo e omologante. Violenza è chiedere la chiusura di un movimento avversario perché un matto che si è definito una volta simpatizzante ha fatto una strage, mentre il partito di chi chiede la chiusura ha tra i suoi dirigenti mafiosi e stupratori. Violenza è aizzare sui giornali e sui siti alla caccia al fascista perché si è democratici. Violenza è sperare che prima o poi la tensione arrivi al culmine in modo da avere per giorni articoli da scrivere e nemici da attaccare da dietro una scrivania. Violenza è sperare nelle stragi e negli omicidi per poter rafforzare il proprio ruolo”.
Negli ultimi giorni, pesanti critiche le sono piovute addosso per la pubblicazione sul suo profilo personale facebook di un messaggio di esultanza per la recente scomparsa del procuratore aggiunto di Roma, Pietro Saviotti. Quest’ultimo aveva indagato su esponenti del Blocco Studentesco coinvolti negli scontri di Piazza Navona e aveva firmato la richiesta di arresto per Alberto Palladino. In che modo questo giustificherebbe il festeggiamento di un decesso?
“Non ho mai detto che devo o che voglio essere giustificato. Ho fatto un commento, sicuramente criticabile, su una persona che ha fatto arrestare un mio militante, un mio fratello, pur senza prove e solo sulle basi di dichiarazioni non confermate di un avversario politico. Solo trovo assurdo che questo mio sfogo sia stato censurato da tutti quando qualche giorno prima qualche decina di esponenti di un partitello di estrema sinistra inneggiava alla strage di Acca Larenzia senza che nessuno si fosse indignato allo stesso modo”.
Nella giornata di venerdì 13 gennaio, lei è stato sentito come “persona informata dei fatti” in merito all’inchiesta sulla gambizzazione dell’ex-Nar Francesco Bianco. Qual è la sua posizione e quella di CPI riguardo ciò che sta succedendo attorno alle commemorazioni della strage di Acca Larentia?
“Sono stato sentito solamente perché ho partecipato a una discussione calda su facebook (sempre lui…) a cui partecipò anche Francesco Bianco pochi giorni o pochi momenti prima che subisse l’attentato. Quanto alla commemorazione di Acca Larentia, per noi è un momento importantissimo perché è il momento in cui ricordiamo tutti i nostri caduti. Ci fa schifo vedere quattro scappati di casa che inneggiano alla strage mentre qualche sedicente giornalista monta teoremi sull’eversione nera cogliendo come occasione l’organizzazione di una commemorazione dei caduti di una strage. Strage ancora impunita e dopo la quale sempre qualche sedicente giornalista puntò il dito sulla pista interna per alimentare le tensioni e per difendere i figliocci assassini. Di certo poi non amiamo chi usa questi eventi come palcoscenico per mettersi in mostra. A scanso di ulteriori equivoci voglio sottolineare che tra questi opportunisti non faccio affatto rientrare Francesco Bianco a cui va il mio abbraccio e quello di tutta CPI con l’augurio di vederlo presto in piedi”. 
Lo scrittore Ezra Pound
CasaPound Italia ha annunciato la candidatura di una propria lista autonoma e di un proprio candidato alle prossime elezioni comunali romane. Qual è la ragione di questa “discesa in campo”?
“Siamo nati durante il regime Veltroni, sindaco di sinistra, e abbiamo visto la nostra città in mano al degrado, alle speculazioni, al servilismo nei confronti dei poteri forti e allo smantellamento dei servizi pubblici per ingrassare mani private. Abbiamo poi assistito a 4 anni di Alemanno, sindaco di destra, e abbiamo visto la nostra città in mano al degrado, alle speculazioni, al servilismo nei confronti dei poteri forti e allo smantellamento dei servizi pubblici per ingrassare mani private. Il nostro entrare in campo era quindi un dovere nei confronti di Roma e dei Romani”.
La figlia di Ezra Pound, Mary de Rachewiltz, nei giorni scorsi ha denunciato CPI per uso indebito del nome di suo padre. Che ne pensate?
“Forse se venisse qui da noi si renderebbe conto di aver preso una bella cantonata. Il nostro obiettivo è quello di continuare la battaglia di Pound, aderente al fascismo e alla Repubblica Sociale, contro l’usura e contro la politica dei camerieri delle banche e della finanza internazionale. Continuando la sua battaglia facciamo rivivere la sua memoria e le sue Idee. Non credo proprio che questo possa dispiacere alla signora de Rachewiltz”. 
Quali sono i progetti di CPI per il futuro?
“Ridare al popolo italiano la sua dignità e alla nazione il suo ruolo. Riprendersi tutto”.