lunedì 19 settembre 2011

REPORTAGE DAL KOSOVO (di Stefano Casagrande)

Tratto da beloverevolution.org


Parlare degli ultimi 20 anni di geopolitica in Europa senza parlare del Kosovo è pressoché impossibile.
Moltissimo della storia recente è passata attraverso questa Regione, probabilmente moltissima ne passerà ancora perché il problema Kosovo è di là da risolversi e tutto sembra fuorché in corso di normalizzazione. Anche se il diktat della UE (“Riconoscimento del Kosovo o niente UE”) alla Serbia potrebbe accellerare i tempi.


Il confine tra Serbia e Kosovo è il primo esempio di questo stato di non-normalità persistente. Il posto di blocco serbo non timbra i passaporti in uscita perché sono linee amministrative e non confini, al contrario il Kosovo gestisce il tutto con dogana e timbro di entrata sui passaporti.
Ma che tutto sia ancora in gioco lo si capisce solo quando si arriva nella città di Mitrovica, nel nord della Kosovo. Divisa letteralmente in due dall’Ibar, fiume che attraversa la città, con la parte nord abitata dai serbi e la parte sud abitata dagli albanesi.E mentre nella parte a nord del fiume le bandiere serbe sono appese ovunque è sufficiente passare il ponte per ritrovarsi in quella che sembra un’altra città, dove è normale trovare nei negozi degli albanesi foto che ricordano il loro passato in tuta mimetica e stemma dell’UCK sul braccio.
Un mondo dove ad ogni angolo le bandiere dell’Albania e degli USA sventolano affiancate.
Un’infatuazione per l’America dovuta al ruolo dell’esercito a stelle e striscie nella guerra del ’99 che portò alla creazione di questa Repubblica e che raggiunge il culmine a Pristina dove la strada principale di accesso alla città ha preso il nome di “Bill Clinton boulevard”.
Al contrario le bandiere del Kosovo (blu con la sagoma della Regione in oro) sono rarissime e solo sugli edifici degli enti governativi.


Per cominciare a parlare di Kosovo la data di riferimento è ovviamente il 9 giugno 1999 con la firma dell’accordo di Kumanovo e la fine della guerra del Kosovo tra esercito jugoslavo e l’UCK durante la quale la NATO era intervenuta bombardando pesantemente la Serbia costringendola alla resa.
Da segnalare che fino all’anno prima (1998) l’UCK era nella lista delle organizzazioni considerate di stampo terroristico dagli Stati Uniti.
Dopo la firma del trattato le forze armate jugoslave si ritirano dal Kosovo la cui gestione passa alle forze armate del KFOR, un’unità di peacekeeping guidata dalla NATO tutt’ora presente sul territorio con la missione “Operation Joint Guardian”, e della EULEX, guidata invece dalla UE.


All’interno del Kosovo (esclusa la parte nord) la popolazione albanese rappresenta ormai larghissima parte della popolazione ma esistono alcune enclavi dove vivono i kosovari di origine serba che non era fuggiti nel 1999 o che sono rientrati negli anni seguenti.
Rientri dei “profughi” nelle enclavi che è finanziato dalla repubblica Serba con aiuti economici e materiali proprio per evitare che anche queste cittadine vadano perse per un progressivo spopolamento, causato dall’estrema povertà della zona e dagli attacchi di vario tipo da parte degli albanesi.
Negli ultimi anni le forze KFOR hanno supervisionato la ricostruzione di molti edifici a scopo abitativo nelle enclavi e una percentuale intorno al 20-30% dei rifugiati di guerra è rientrato o sta rientrando in Kosovo pur persistendo una certa tensione tra le etnie.


A livello amministrativo nel 2001 ci sono le prime elezioni, sempre sotto amministrazione ONU. Elezioni che si ripetono anche nel 2004, nel 2007 e nel 2010, stavolta come stato indipendente.
Ma la credibilità del governo è bassa, mai un’elezione ha passato il 50% dei votanti, nel 2007 solo il 40% degli aventi diritto ha votato, e il boicottaggio da parte delle minoranze non albanesi è fortissimo.
Nel 2008 il l’assembla dei deputati del Kosovo approva la dichiarazione unilateralmente di indipendenza e nasce la Repubblica del Kosovo.
Repubblica che viene riconosciuta immediatamente dalla quasi la totalità dell’Europa occidentale (a esclusione della Spagna), entra a far parte dell’FMI ma è osteggiata in maniera decisa dalla Russia.
Ma anche stati come Cina, India, Brasile, Argentina e molti altri decidono di non riconoscere questo nuovo stato per non creare pericolosi precedenti.

Un anno più tardi, sempre grazie al consenso internazionale guidato stavolta da Bush jr., il Kosovo inizia a creare il proprio esercito, “Kosovo Security Force”, addestrato dagli uomini del KFOR.
Dopo il 2008 le enclavi serbe hanno costituito un loro parlamento formato dai rappresentanti delle 26 municipalità che non si riconoscono nella Repubblica del Kosovo che a sua volta non riconosce questo parlamento delle enclavi.


Insomma, una situazione tutt’altro che chiara e lineare. Anche nella politica monetaria il Kosovo è una situazione anomala e piuttosto curiosa. Infatti il Kosovo non batte moneta propria ma segue le vicissitudini della Deutsch Bank utilizzando quindi il Marco tedesco dal 1999 al 2001 e passando poi all’Euro, pur non facendo parte ad alcun titolo dell’EuroZona.
Recentemente il Kosovo è tornato alle cronache per alcuni scontri lungo la linea amministrativa tra Serbia e Kosovo a causa del tentativo del Kosovo di chiudere la frontiera per le merci in entrata dalla Serbia.
Ma dopo 12 anni di continua tensione e i diktat della UE (riconoscimento del Kosovo o niente Unione Europea) sono molti serbi che hanno abbracciato un certo disfattismo sulla questione soprattutto i più giovani.


Ed è sufficiente parlare con giovani di Belgrado per scoprire che non è assolutamente raro sentire frasi come “Basta con questa storia del Kosovo” mentre i più adulti ripetono ancora che “Kosovo je Serbia”.




CASAPOUND ITALIA: IN 1.500 ALLA FESTA NAZIONALE, 3.500 ISCRITTI E 33 NUOVI SPAZI APERTI


Iannone: abbiamo dimostrato di essere una realtà con cui fare i conti, ripartiamo da 18 punti per la riconquista nazionale 


 


Roma, 19 settembre – Oltre millecinquecento persone hanno partecipato a ‘Direzione Rivoluzione’, la festa nazionale di CasaPound Italia, che si è chiusa ieri ad Area 19. Quattro giorni di formazione, analisi e dibattiti con nomi della politica e dell’informazione, da Stefania Craxi a Mario Sechi, da Pietrangelo Buttafuoco a Gabriele Adinolfi. Ma anche di sport, teatro, moda e soprattutto musica, con i sei gruppi ospiti del concerto di sabato che hanno fatto registrare il ‘tutto esaurito’.


 


La festa è stata anche l’occasione per fare il bilancio dell’ultimo anno di attività per CasaPound Italia. ‘’Tremilacinquecento iscritti, trentatré nuovi spazi ‘conquistati’ dal nord al sud dell’Italia, otto consiglieri comunali eletti, un romanzo sul movimento che ha venduto 15mila copie. A meno di quattro anni dalla sua nascita – sottolinea il presidente dell’associazione, Gianluca Iannone - Cpi resta uno dei pochissimi elementi di novità e concretezza nello stantio mondo politico e culturale del nostro paese. Senza finanziamenti che non siano quelli del 5 per mille, senza strutture che non siano quelle da noi occupate e riqualificate con impegno e fatica o conquistate grazie all’autofinanziamento e all’entusiasmo di migliaia di militanti instancabili, il nostro movimento nella sua breve vita ha saputo dimostrare di essere una realtà con cui è necessario fare i conti’’.


 


 


‘’Ci apprestiamo ad affrontare il 2012 sulla scorta di un nuovo entusiasmo e di un nuovo impegno – prosegue Iannone -, cominciando dal programma politico che abbiamo voluto aggiornare e ristampare per dimostrare che le soluzioni alla questione Italia ci sono e sono a portata di mano. Diciotto punti per la riconquista nazionale, diciotto concetti base che disegnano il mondo che vogliamo e per cui siamo disposti a lottare: dal controllo pubblico delle banche all’istituzione di un’area commerciale europea chiusa, dal diritto alla proprietà della casa alla difesa dei diritti sociali contro lo scippo del futuro, dall’applicazione reale della Costituzione alla costruzione degli strumenti che consentano una vera partecipazione popolare alla politica. Diciotto punti che nascono da un’unica idea, dalla consapevolezza di quello che siamo: i figli migliori di un popolo che deve tornare a essere Una Nazione’’.


 


 


Il 2011 di CasaPound Italia in pillole.


 


2011, 3.500 iscritti e 33 nuovi spazi conquistati. Il 2011 ha portato il movimento nato a giugno del 2008 a sfiorare i 3.500 iscritti, con una crescita di oltre mille unità rispetto al 2010, quando i tesserati erano 2.200, ma anche a eleggere otto consiglieri comunali (tre in Toscana, tre nel Lazio, uno in Abruzzo e uno in Puglia) e a ‘conquistare’ 33 nuovi spazi in tutta Italia, tra sedi, pub, librerie, bar, ristoranti, e ad aprire sei nuovi nuclei senza sede tra Emilia Romagna, Molise, Puglia, Calabria e Lazio.


 


Le battaglie vinte: il mutuo sociale legge nel Lazio, lo stop allo smantellamento dei monumenti fascisti di Bolzano e le 15mila copie vendute da ‘Nessun dolore’. Il 2011 è stato anche l’anno di una grande vittoria a coronamento della battaglia simbolo per Cpi, quella per sancire il diritto alla proprietà della casa: dopo anni di azioni di panico mediatico, blitz in tutta Italia, incursioni anche clamorose come quella nella ‘bolla’ del Grande Fratello, il mutuo sociale è divenuto legge nel Lazio. Ma ci sono anche altre vittorie che l’associazione rivendica, a cominciare dallo stop allo smantellamento dei monumenti fascisti di Bolzano, grazie alle 4mila persone portate in piazza nel capoluogo altoatesino il 5 marzo scorso, e dal successo clamoroso e inaspettato di ‘’Nessun dolore’’, il romanzo su CasaPound, scritto da Domenico Di Tullio e uscito per Rizzoli che, presentato la prima volta con un evento eccezionale a Ponte Milvio davanti a 2mila persone richiamate anche dal concerto di ZetaZeroAlfa, ha spuntato 4 riedizioni e 15mila copie vendute in pochi mesi.


 


Un anno di azioni e occupazioni. Dall'occupazione della sede di Finmeccanica contro le privatizzazioni al blitz a Parigi, alla fontana del Trocadero, contro la guerra in Libia e l'emergenza immigrati, passando per le azioni coordinate in 40 città italiane contro Equitalia e per l'acqua pubblica e l’incursione e il video-verità su centri per disabili gestiti dal Consorzio Ri.Rei., il 2011 è stato un anno pieno di azione per CasaPound Italia, ma anche un anno segnato dalla ripresa della stagione delle occupazioni: a Roma, con Val d'Ala 200, ma anche in Calabria, con l'occupazione di Lamezia Terme, sgomberata a novembre senza tener conto di bambini e donne incinta ospitate nella struttura.


 


2011, non si fermano le aggressioni contro Cpi. Il 2011 è stato, ancora una volta, un anno di aggressioni, contro Cpi e contro chi ha la ‘colpa’ di confrontarsi con il movimento. Succede a Cuneo, dove un militante rimane gravemente ferito da un sanpietrino che lo colpisce alla testa mentre insieme agli altri tenta di difendere la sede dall’assalto degli antagonisti staccatisi dal presidio antifascista convocato dal sindaco della città. Succede due volte in pochi giorni a Palermo, quando un gruppo di antagonisti, per impedire la presentazione di ‘Nessun dolore’ al Mondadori Multicenter, prima dà fuoco alla sede di Cpi, aggredisce alcuni esponenti dell'associazione e imbratta con stelle a cinque punte e scritte 'Boicotta Mondadori' la libreria, poi scatena scontri con la polizia provocando anche alcuni feriti in una citta' 'blindata' per garantire lo svolgimento di un incontro culturale. Succede a Perugia, dove resta ferito lo scrittore di sinistra Nicola Antolini, invitato da Cpi a presentare il suo saggio ‘Fuori dal Cerchio’. L’occupazione di Val d’Ala 200 a Roma fa storia a sé: bombe carta, cassonetti incendiati, caccia all’uomo e denuncia di finte aggressioni trovano il loro culmine nell’attentato a casa dei genitori del portavoce dell’occupazione: un petardo sfonda il portone del palazzo, dove gli attentatori lasciano anche una scritta intimidatoria. Ma il salto di livello avviene il 14 aprile, quando il vicepresidente di Cpi, Andrea Antonini, viene gambizzato poco lontano dal XX Municipio, dove è consigliere. La risposta di CasaPound Italia però è una sola: sangue freddo e avanti con le battaglie sociali.


 


Un anno di musica e cultura. Otre 1500 partecipanti da tutta Italia e da vari paesi europei, della Tana delle Tigri, che, giunta alla terza edizione, diventa una due giorni di concerti e si allarga all’arte e allo sport con l’International Art Competition e il Tana delle Tigri International Fighting. Tra ottobre e maggio l’ormai tradizionale ciclo di conferenze: a Roma sono ospiti a CasaPound tra gli altri Stefania Craxi, Piero Sansonetti, Massimo Bordin, Maurizio Cabona, Roberto Alfatti Appetiti, e, per il primo appuntamento con “Ezra Pound – The 4 Elements”, Giulio Giorello, Sandro Giovannini, Giovanni Perez e Luciano Lanna; a Brescia è invece organizzato l’incontro con il presidente dell’associazione familiari delle vittime di piazza della Loggia. Il 2011 è anche l’anno in cui esce ‘’Riprendersi tutto Le parole di CasaPound: 40 concetti per una rivoluzione in atto’’, un saggio che riassume in 40 punti cardine la visione del mondo di CasaPound Italia.


 


‘Modello CasaPound’, Grand Tour in Europa, conferenze e concerti da Parigi a Stoccolma. - Parigi, Bruxelles, Madrid, Anversa, Londra, Lisbona, Ginevra, Stoccolma: CasaPound Italia nell’ultimo anno è stata invitata a parlare di sé in numerose capitali europee ed è finita al centro di reportage e servizi di decine di tv e riviste estere. Sia all’interno del mondo della destra radicale che nel mondo dell’informazione si riscontra un interesse crescente verso un’esperienza che viene vista come un ‘unicum’ in Europa: una realtà nata da un'occupazione e trasformatasi in pochi anni in un movimento nazionale con oltre 50 sedi in Italia e una rete di attività che interessa tutti i settori della società’.


 


Un anno di sport e impegno sociale. Il 2011 è l’anno in cui si struttura la Salamandra, l’associazione di protezione civile creata da Cpi, che crea squadre operative nelle Regioni e scende concretamente in campo per l’alluvione del Veneto e raccogliendo aiuti per il Salernitano. Il 2011 è anche l’anno della nascita di Solidarité–Identités, la onlus di Cpi che in pochi mesi ha partecipato a missioni di solidarietà e a progetti di aiuto per i Karen in Birmania, per le minoranze serbe del Kosovo, per gli orfani del Kenya. Sul fronte sportivo, invece, nasce la Fiumana Rugby, mentre in Valle d’Aosta si tiene il primo raduno nazionale della Muvra, e, per celebrare l’unità d’Italia, Sette punto uno, gruppo motociclistico di Cpi, organizza Targa150, una staffetta motociclistica con diversi equipaggi, che, da nord a sud e dalle isole maggiori, si avvicendano in un viaggio che tocca tutte le regioni del paese ed alcuni dei luoghi simbolo per la nostra storia patria.


 

lunedì 12 settembre 2011

"QUESTA NON E' UN'UNIVERSITA' PER POVERI", BLOCCO STUDENTESCO CONTRO GLI AUMENTI


VERONA, 12 SETTEMBRE 2011 – Segnaletica recitante “Proprietà privata, vietato l’accesso al sapere” in tutti gli ingressi, e nel Chiostro di San Francesco pieno di banchetti informativi per i nuovi iscritti, cartelli con messaggi quali ‘alt’ ‘alla larga’ e ‘via’ come quelli presenti fuori dal deposito di Paperon de’ Paperoni.


Così stamane si presentava l’Università di Verona nella sua sede principale.


 


L’azione dimostrativa, accompagnata dall’affissione di due striscioni a tema e da un volantinaggio, è stata realizzata dalla lista Blocco Studentesco.


La legge 133 del 2008, che apre la strada per la privatizzazione dell’istruzione italiana, qui a Verona sta sortendo gli effetti previsti”, commenta Alessandro Gandini, coordinatore regionale del movimento.


Per questo anno accademico che a breve inizierà, abbiamo tutti ricevuto un aumento della retta, ora supera gli 800 euro – prosegue Martina Poli, Consigliere di facoltà a Lettere e Filosofia – senza risparmiare nemmeno gli studenti delle fasce di reddito più basse”.


 


Aumento preceduto da quello dei biglietti di autobus e treni – conclude Poli – senza che al contempo vi sia un tangibile incremento dei servizi.


Stiamo vivendo una situazione grottesca, che rende quest’ateneo sempre più inaccessibile ed esclusivo”.


 



NOTA INTEGRATIVA SULLA NORMATIVA DI LEGGE

Dal 2010 la legge in materia prevede una graduatoria presumibilmente meritocratica (stilata da un’agenzia pubblica di nome Anvur) per stabilire i finanziamenti da destinare agli atenei, e quello scaligero classificatosi penultimo tra quelli “promossi” ha ottenuto meno rispetto agli anni precedenti, con la conseguenza che ciò che manca dev’essere raggiunto attraverso i contributi studenteschi. Ovvero a nostre spese.


La Legge 133 del 2008 (entrata in vigore in sordina ad agosto, senza l’intervento di nessuna “opposizione” ad annunciare proposte di referendum) all’articolo 66 prevede un taglio ai fondi ordinari per un totale di quasi 1,5 miliardi di euro per il quinquennio 2009-2013.


Il principale pericolo è che, di questo passo, le università si debbano rivolgere a finanziatori PRIVATI per pareggiare i propri bilanci. Ciò gli è perfettamente consentito dall’articolo 16 della suddetta legge, secondo il quale è necessario solamente il consenso da parte della maggioranza assoluta del Senato Accademico (con conseguente benestare del Ministero dell’Istruzione) per trasformarsi in fondazioni di diritto privato, smantellando quindi qualsiasi principio di Stato Sociale.


Questo significa che un domani ad indirizzare tutte le scelte del nostro ateneo potrebbero essere delle imprese, quasi sicuramente multinazionali, che sorge spontaneo dubitare abbiano come interesse primario il bene della collettività, che nella fattispecie si esprime anche attraverso la pluralità dei corsi di laurea disponibili e della qualità degli insegnamenti assegnati ad ognuno di essi; anziché il mero profitto soddisfando le proprie esigenze.


E’ per un futuro come questo che ti stai impegnando ogni giorno nello studio, e per il quale la tua famiglia sta facendo sacrifici?


 


 


Link utili









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venerdì 9 settembre 2011

DIVENTA WEBSUPPORTER DI CASAPOUND ITALIA!


I web supporter sono la task force di pronto intervento di CPI nel mondo di internet. Questo implica una grande responsabilità, la stessa che già chiediamo agli iscritti e agli aderenti di CasaPound. E’ un ruolo importante, nel quale crediamo, perché rappresenta al meglio lo spirito del nostro movimento, che è fondato sulla partecipazione di ciascuno secondo le proprie capacità e attitudini. Come già facciamo nelle strade, nelle scuole, nelle Università anche sulla rete va preservato il nostro spazio di libertà".


Gianluca Iannone


 


Questo è ormai il secondo anno di attività dei websupporters di CasaPound. Molti chiedono cosa deve fare concretamente il websupporter. La risposta è nell'attività che da più di un anno i websupporters di CPI svolgono costantemente nel web: la promozione delle attività, dei comunicati, delle iniziative del movimento. La penetrazione in Rete, a maggior ragione con la crescita e il prosperare dei social network, è un obiettivo fondamentale per la crescita della Tartaruga Frecciata.


Essere websupporters consente anche a chi, qui e ora, per motivi familiari, di tempo, per circostanze lavorative, non può svolgere militanza sul territorio, di supportate concretamente e fattivamente la crescita di CPI.


Accanto alla newsletter inviata periodicamente agli iscritti, abbiamo sviluppato da qualche mese un gruppo facebook riservato ai soli websupporters che ci consente di coordinare "in tempo reale" la nostra attività.


In ogni caso, anche chi non ha moltissimo tempo per stare in Rete può dare un suo contributo, fosse anche solo economico con l'iscrizione di 10 euro, a CasaPound Italia.


Verrà ovviamente inviata a casa anche la specifica tessera di websupporter che vedi riprodotta qua sotto.


 


Cosa aspetti quindi? Vai alla pagina www.casapounditalia.org, segui il link a destra in homepage e diventa Websupporter!




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Brevi risposte a domande poste frequentemente


-CasaPound Italia è un'associazione di promozione sociale e non un partito. L'iscrizione ai websupporters è quindi compatibile con l'iscrizione a partiti, movimenti, o altre associazioni


-Per chi avesse avuto recentemente problemi a iscriversi dal form del sito: abbiamo risolto il problema tecnico che impediva a alcuni browser il corretto reindirizzamento alla pagina di iscrizione


-E' sufficiente avere 16 anni per potersi iscrivere


-Possono iscriversi ai websupporters e supportare CPI anche non italiani: in effetti il 20% circa dei websupporters è attualmente composto da francesi, spagnoli, inglesi, tedeschi, ecc :)


-Anche se non si è iscritti a paypal è sufficiente una carta di credito o una ricaricabile postepay per effettuare il pagamento dell'iscrizione. Per attivare una carta postepay, al costo di soli 5 euro, è sufficiente recarsi alle poste con un documento di identità valido e un codice fiscale, non è richiesto nessun altro documento.

PROGRAMMA COMPLETO "DIREZIONE RIVOLUZIONE"




Roma, 9 settembre – Dibattiti con nomi della politica e dell’informazione, da Stefania Craxi a Mario Sechi, da Pietrangelo Buttafuoco a Gabriele Adinolfi. Ma anche formazione, sport, musica, teatro, volontariato, impegno sociale e un omaggio video a Pietro Taricone. Da giovedì 15 a domenica 18 settembre CasaPound Italia, chiuso il terzo anno di attività, si ritrova nel cuore di Roma, nella ‘postazione nemica’ di Area 19, per ‘Direzione Rivoluzione’, la festa nazionale del movimento nato a giugno 2008. Quattro giorni di analisi, incontri, formazione, cultura che vedranno riunita nella ex stazione occupata alle spalle dell’Olimpico la base militante dell’associazione: quadri, iscritti e simpatizzanti affluiranno nella capitale da tutta Italia per confrontarsi e fare il punto su risultati raggiunti e obiettivi futuri.


 


Ricco il programma culturale della quattro giorni, che, tra contest radiofonici e dj set, dedica il venerdì alla prosa, con il Teatro non conforme che mette in scena ‘Qualcuno faccia qualcosa’, e sabato alla musica dal vivo, con il concerto di ZetaZeroAlfa, Innato senso di allergia, Weekender Offenders, Divampa, Fantasmi del passato, Blind Justice.


 


Venerdì e sabato saranno le due giornate clou anche sul fronte dei dibattiti. I nuovi scenari geopolitici e gli equilibri mondiali che vanno delineandosi anche alla luce della cosiddetta ‘primavera araba’ saranno al centro dell’incontro in programma venerdì alle 17.30. Parteciperanno il sottosegretario agli Affari Esteri Stefania Craxi, lo scrittore e giornalista Pietrangelo Buttafuoco e il giornalista di Nilenews Yussef Ismail. A seguire, la presentazione della nuova onlus di CasaPound Italia, Solidarité-Identités, già impegnata in progetti di solidarietà in Birmania, Kosovo e Kenya, sarà l’occasione per discutere della funzione dell’associazionismo nel settore della cooperazione con Franco Nerozzi della comunità solidarista Popoli e Walter Pilo dell’Uomo libero onlus. Venerdì sarà anche la giornata dell’omaggio a Pietro Taricone, l’attore scomparso un anno e mezzo fa, che è stato tra i principali fautori della nascita della squadra di paracadutismo sportivo di Cpi, il ‘Gruppo Istinto rapace’.


 


Dalla crisi all’incubo speculazione, passando per le delocalizzazioni e lo spettro delle privatizzazioni: la politica e l’economia saranno i temi centrali della giornata del sabato. Alle 17.30 il direttore de ‘Il Tempo’ Mario Sechi, il fondatore del centro studi Polaris Gabriele Adinolfi, il giornalista del ‘Sole 24 Ore’ Augusto Grandi e il vicepresidente di Cpi Andrea Antonini si confronteranno sugli ultimi avvenimenti che stanno scuotendo l’Italia, ma anche buona parte dell’Occidente. E di risposte alla crisi che ha investito il nostro Paese si parlerà anche nell’incontro successivo, quando il vicepresidente di Cpi Simone Di Stefano e il responsabile culturale dell’associazione Adriano Scianca presenteranno il nuovo programma del movimento. Concluderà la giornata di lavori l’intervento del presidente di CasaPound Italia, Gianluca Iannone.


 


Gli appuntamenti principali della festa verranno trasmessi in diretta su www.radiobandieranera.org