venerdì 13 agosto 2010

Dialogare con il Blocco

DIALOGARE CON IL BLOCCO
Tratta da ilveronese.it





Che cosa sono il Consiglio degli Studenti e il Consiglio di Facoltà?

Il consiglio degli studenti è un organo di rappresentanza, organizzazione e di coordinamento che raggruppa rappresentanti di ogni facoltà di un ateneo. Il consiglio di facoltà è un organo consiliare come il c.d.s., è composto dai professori di ruolo e non, e da una rappresentanza degli studenti esso delibera su tutte le questioni attinenti la programmazione e l’organizzazione generale della Facoltà.


Che cos'è e come nasce il Blocco Studentesco?

Il Blocco Studentesco è un movimento studentesco che nasce nell’estate 2006 a Casapound, l’occupazione a scopo abitativo da cui prende il nome il movimento nazionale Casapound Italia. Fin dal suo primo anno di attività, il Blocco Studentesco ha riportato nelle scuole un nuovo modo di intendere la militanza e l'attivismo politico, fatto di originalità e spirito di sacrificio, cercando di combattere l'imborghesimento diffuso nella stragrande maggioranza degli istituti attraverso la passione per le idee e per l'azione. E’ un movimento rivoluzionario, di rottura con quella che è la scuola di oggi, la scuola-azienda dove le idee sono proibite, dove gli studenti non contano nulla, dove a farla da padroni sono i professori nostalgici del 68 e i presidi-manager. Il movimento nasce dalla voglia dei giovani di riportare la tensione ideale nelle scuole, la voglia di lottare e di cambiare il mondo, il tutto sintetizzato nel concetto di giovinezza al potere che rispecchia una volontà e un obbiettivo da raggiungere.





Che significato ha avuto per voi entrare partecipare (per la prima volta, se non sbaglio) a queste elezioni studentesche?


Per la prima volta quest’anno Blocco studentesco ha partecipato alle elezioni con ottimi risultati nelle università in cui si andava a votare per il rinnovo dei consigli interni: otto eletti nell’università di Palermo all’interno dei consigli di facoltà, venti eletti nelle università di Roma di cui uno entrato a far parte del senato accademico che rappresenta l’organo più importante nell’ateneo, e due eletti a Verona rispettivamente nei c.d.f. di lettere e di lingue. Queste elezioni sono state un importantissimo passo avanti per il nostro movimento che solo dopo quattro anni dalla sua nascita entra prepotentemente all’interno dell’università per dare a tutti gli studenti la possibilità di scegliere qualcosa di nuovo che non faccia parte dei soliti gruppi che da troppo tempo decidono le sorti del nostro Ateneo e di molti altri in Italia.



Quali sono i vostri obiettivi all'interno del Consiglio?


I nostri obbiettivi all’interno del consiglio sono di attuare una politica di sindacalismo studentesco atta a tutelare i diritti dello studente. La nostra sarà, come è sempre stata, una politica propositiva per riportare lo studente al centro del processo educativo, un’università fatta di studenti e per gli studenti e non un’università gestita da un baronato che da troppo tempo la sta svendendo.



Temete un atteggiamento diffidente nei confronti delle vostre proposte?


Come abbiamo avuto modo di sperimentare durante la campagna elettorale, in università la sinistra ha basato tutta la sua propaganda contro il blocco studentesco arrivando persino a minacciare i gestori di un bar dove si doveva tenere la presentazione dei nostri candidati. La loro è una strategia della tensione che viene continuamente attuata in nome di un assurdo e anacronistico antifascismo che porta solo all’odio e alla politica degli opposti estremismi, la quale non è certo di aiuto alla politica universitaria e chi vuole invece fare come noi una politica sempre propositiva e a favore dello studente. Magari i primi tempi ci saranno delle persone diffidenti verso le nostre proposte ma come abbiamo potuto sperimentare poi gli studenti comprendono che la politica dell’antagonismo non porta a nulla se non all’odio e capiscono l’importanza di una politica propositiva come quella che sta attuando il Blocco Studentesco all’interno delle scuole e delle università.



Per quali ragioni secondo voi queste elezioni studentesche sono state tanto "politicizzate"? Giustamente o a torto?


Abbiamo voluto, fin dall’inizio di queste elezioni, rialzare l’attenzione cittadina verso le elezioni che si tenevano in università e per questo abbiamo deciso di presentarci con un programma politico importante basando la nostra campagna elettorale sulle nostre idee e non su slogan o sull’immagine dei candidati. Riteniamo che l’università debba formare la nuova classe dirigente italiana e riteniamo scandaloso che le elezioni universitarie non vengano considerate da nessuno e che l’affluenza alle urne sia di poco superiore al 10 per cento. E’ stato quindi molto importante che si siano svolte delle elezioni così politicizzate riportando all’interno dell’ateneo un dibattito politico e culturale che mancava da troppo tempo nelle università italiane.