martedì 30 agosto 2011

DIMMI SE CONOSCI UN ALTRO POSTO COME QUESTO...

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mercoledì 24 agosto 2011

24 AGOSTO 1943, ETTORE MUTI PRESENTE




A tredici anni viene espulso da tutte le scuole del regno per avere preso a pugni un professore. A quattordici scappa di casa per andare a combattere nella Grande Guerra ma i carabinieri lo rispediscono a casa.
L'anno seguente ci riprova e riesce ad entrare negli Arditi dove si ricopre d'onore. A diciassette anni è a Fiume con D'Annunzio che conia per lui l'appellativo di «Gim dagli occhi verdi». Durante l'esperienza fiumana Muti partecipa divertendosi come un matto. Infatti si combatte poco e lui si esibisce in imprese spericolate che hanno più del goliarda che del soldato. Sempre D'Annunzio dirà di lui: «Voi siete l'espressione del valore sovrumano, un impeto senza peso, un'offerta senza misura, un pugno d'incenso sulla brace, l'aroma di un'anima pura».
Poi è con Mussolini. Sarà alla testa dei Rivoluzionari che occuperanno la prefettura di Ravenna durante le operazioni della Marcia del 28 ottobre.
Nel 1927 subisce un attentato dal quale si salva per miracolo, con i medici che lo danno per spacciato; gli resterà come ricordo una cicatrice di 20 cm nel ventre.
In Africa entra in Aeronautica e pur di entrarvi, accetta il declassamento al grado di tenente. Sta nella squadriglia aerea "La disperata".
In Spagna dove parte volontario per la guerra civile, conquista varie medaglie al valore d'argento e d'oro. Dalla Spagna torna con il soprannome di «Cid alato». Partecipa alle operazioni in Albania.
Al ritorno diventa segretario nazionale del partito ma dà le dimissioni perchè si annoia (unica nota allegra: ha trasformato la sede del PNF in un ritrovo notturno dove si avvicendano le belle donne); pur potendo ottenere praticamente ogni cosa, volle andare «là dove c'è bisogno» e partecipa ai combattimenti in Francia. Per sua stessa ammissione, non era un uomo da scrivania ma d'azione, e smette di frequentare quei gerarchi che giudica negativamente, perdendo anche l'amicizia che aveva con Ciano.
Nel 1943 entra nei servizi d'informazione militari. In Spagna, dove si trova in missione per recuperare un radar americano, viene informato dal controspionaggio tedesco delle trattative di resa tra Badoglio e il nemico. Ingenuo perchè puro, Muti torna in Italia e mentre prova ad organizzare con Colombo la liberazione di Mussolini invia un dispaccio urgente a Vittorio Emanuele III chiedendogli d'incontrarlo perchè ha le prove dell'imminente tradimento del presidente del consiglio.
Nella notte tra il 23 e il 24 agosto il re fellone invia allora i carabinieri a prelevare lo scomodo personaggio nella sua dimora di Fregene con l'ordine di assassinarlo simulando un tentativo di fuga.
In una lettera spedita da Badoglio poco prima (il 20 agosto del 1943), al capo della polizia Carmine Senise si può leggere quanto recita testualmente: "Muti è sempre una minaccia. Il successo è solo possibile con un meticoloso lavoro di preparazione. Vostra Eccellenza mi ha perfettamente compreso".


venerdì 5 agosto 2011

IL MUTUO SOCIALE E' LEGGE NEL LAZIO


Roma, 4 agosto  -  ''Grazie al mutuo sociale, che ora è legge, un piano casa potenzialmente distruttivo assume i connotati di una possibile svolta epocale in materia di assistenza alloggiativa''. Così Andrea Antonini, vicepresidente di CasaPound Italia, commenta il varo da parte del Consiglio regionale del Lazio del nuovo piano casa che introduce l'istituto del mutuo sociale, proposta di legge nata dall'esperienza delle Occupazioni a Scopo Abitativo e portata avanti negli anni da Cpi come battaglia per sancire il diritto alla proprietà della casa.


 


''Nei mesi scorsi ci siamo scagliati contro un piano casa che aveva il sapore della cementificazione selvaggia - ricorda Antonini - Grazie però al fattivo contributo fornito da Cpi in commissione urbanistica e all'introduzione del mutuo sociale, proposta di legge che è da sempre il cavallo di battaglia di CasaPound Italia e per la quale abbiamo raccolto migliaia di firme in tutta Italia, quel provvedimento invece oggi può rappresentare un'occasione di giustizia sociale''.


 


''Ringraziamo l'assessore alle Politiche per la Casa, Teodoro Buontempo, e il presidente della commissione Urbanistica, Roberto Buonasorte, per aver fatto proprie le nostre istanze e per essersi battuti per far sì che il mutuo sociale potesse diventare nel Lazio una fattiva realtà - conclude Antonini - e ribadiamo come al di là delle fandonie e del fango mediatico che periodicamente ci viene gettato addosso Cpi è realtà d'azione e di proposta politica''.
 


  




PER CHI VOLESSE DOCUMENTARSI AL MEGLIO IN MERITO A QUESTA PROPOSTA DI LEGGE http://www.mutuosociale.org