sabato 25 febbraio 2012

Roma: CasaPound Italia, respinta ennesima istanza scarcerazione. Palladino vicino a 90 giorni di detenzione


Roma, 24 febbraio - E' stata respinta l'ennesima istanza di scarcerazione per Alberto Palladino, il responsabile di CasaPound Italia in IV Municipio detenuto da quasi 90 giorni per un'aggressione avvenuta a Prati Fiscali il 3 novembre dello scorso anno e denunciata dal capogruppo del Pd in IV Municipio Paolo Marchionne. 

''Dopo aver passato un mese di carcere, Palladino si trova da oltre 50 giorni ai domiciliari, con il divieto di parlare con altri, se non con i familiari piu' stretti - sottolinea CasaPound Italia in una nota - Un trattamento che di norma non è riservato nemmeno a chi è accusato dei reati più turpi, che si tratti di un pedofilo, di uno stupratore seriale o di un criminale recidivo, e che risulta particolarmente ingiustificato e sproporzionato per un episodio in cui le vittime hanno avuto prognosi che non vanno oltre i 15 giorni e se si considera che Palladino è uno studente incensurato, perfettamente inserito nella vita sociale, da anni è impegnato nel volontariato e nella vita politica studentesca e universitaria. In questo caso, peraltro, la situazione è resa ancora più paradossale dal fatto che la 'pericolosità' di Palladino non viene desunta da precedenti condanne, visto che non ne ha, ma dal procedimento pendente sugli scontri di Piazza Navona, e questo, a parere del magistrato, sarebbe un elemento sufficiente a impedire al dirigente di CasaPound Italia di lasciare i domiciliari, fosse anche solo per raccogliere l'invito del presidente del IV Municipio Cristiano Bonelli e partecipare a un confronto con il suo accusatore Marchionne''. 


Blocco Studentesco Verona 20-2-2012 - Corteo e cariche polizia a università - Video Ufficiale


venerdì 17 febbraio 2012

20 febbraio, Blocco Studentesco in piazza a Verona contro il governo dei baroni

Il 20 febbraio il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, sarà ospite dell'università di Verona per l'inaugurazione dell'anno accademico. Il Blocco Studentesco scenderà in piazza per ribadire la propria opposizione ad un governo nominato dall'alto e non votato da nessuno, voluto da poteri forti e speculazione finanziaria, che sta operando una vera e propria svendita dell'Italia. Saremo presenti per ribadire il nostro no ad una università "esclusiva" basata sul modello anglosassone.

Per affermare l'urgenza e la necessità del ritorno ad uno Stato sociale e della sovranità nazionale. Per un'università che non sia un privilegio per pochi, ma pubblica, di qualità e accessibile a tutti. Lunedì 20 febbraio ore 8 - Corteo partenza da p.zza Pradaval. Scendi in piazza con il Blocco Studentesco!




sabato 11 febbraio 2012

FOIBE 2012, NON ABBIAMO MAI SCORDATO


Università di Verona


Università di Verona

Liceo Fracastoro

Tangenziale

Tangenziale

Tangenziale

Corso Milano

Corso Milano

Targa commemorativa Chiostro San Francesco - Università di Verona

Università di Verona

Università di Verona

Piazza Martiri d'Istria e Dalmazia


mercoledì 8 febbraio 2012

Dal 2001, con criminale tenacia, la Comunità Solidarista Popoli...

sostiene i terroristi Karen nella loro scellerata lotta per l' autodeterminazione in Birmania. I sanguinari Karen, con hitleriano piglio, si ostinano a mantenere la propria identità culturale, danno dimostrazione di bieca mentalità reazionaria distruggendo operose fabbriche di anfetamine, e infine,mettendo in pratica le teorie del " Mein Kampf " , pretendono addirittura un loro spazio vitale ai danni delle Forze di Pace che governano la Birmania per conto di umanitarie e progressiste multinazionali occidentali. Ci appelliamo a tutte le forze sane dell'Itaglietta, antifa, democratici, sionisti, delatori e onanisti da blog, vecchi e nuovi partigiani: fermiamo il terrorismo
reazionario Karen, fermiamo l'attività criminale della Comunità Solidarista Popoli!




Roma, Casapound spiazza tutti (tratto da L'Espresso 8 febbraio 2012)

Il centro sociale di destra si vuole presentare alle elezioni. Ma contro Alemanno. E con un programma che occhieggia anche a sinistra: coppie di fatto, biotestamento, politiche sociali. Parla il leader del discusso movimento, Gianluca Iannone


Il centro sociale Casapound si candiderà con una sua lista alle prossime elezioni comunali a Roma. Una decisione che irrompe nella già caotica situazione politica nella capitale: chi dice che porterà via voti ad Alemanno, chi invece pensa che possa sedurre anche elettori di sinistra, chi immagina un successo di tipo grillino. 'L'Espresso' ha parlato di questo e altro con Gianluca Iannone, leader del discusso movimento politico.

Dopo i fatti di Firenze (un iscritto di Casapound che ha ucciso due senegalesi e poi si è suicidato) volevano chiudervi per legge. Voi invece vi presentate alle elezioni. E' una provocazione?
«No, è una proposta vera. Alle ultime elezioni abbiamo sostenuto Alemanno e siamo rimasti profondamente delusi: zero edilizia popolare pubblica e città nuovamente consegnata nelle mani dei palazzinari. Esattamente come Veltroni. Così abbiamo deciso di scendere in campo e di marcare le distanze sia da destra sia da sinistra».

A quale risultato puntate? E chi è il vostro candidato per il Campidoglio?
«Puntiamo a eleggere il sindaco, naturalmente. E in ogni caso siamo certi di ottenere un ottimo risultato, che dimostrerà quanto Casapound è importante nella vita politica di Roma. Quanto al candidato, lo ufficializzeremo a brevissimo: per il momento è ancora una sorpresa. Quello che posso dire è che puntiamo ad avere in lista intellettuali, artisti e liberi professionisti.»

Non è molto credibile, l'ipotesi che eleggiate il sindaco.
«Certo, c'è anche l'esigenza di dimostrare che siamo un soggetto politico a tutti gli effetti, non una banda di delinquenti che agisce nell'ombra. Noi parliamo con tutti: abbiamo organizzato incontri con la comunità cinese, con gli ex brigatisti rossi, con i gruppi Lgbt, dimostrando di avere una visione e una proposta politica. Eppure, nonostante questo, continuano a ributtarci nel ghetto!». 

Quel ghetto si chiama fascismo: sbaglio o tu ti definisci un"fascista del terzo millennio"?
«E' una definizione che mi ha dato un giornalista, ma devo dire che mi ci ritrovo».

Quindi ha ragione chi vi dà dei neofascisti.
«No, per niente. Il fascismo è stata una rivoluzione, l'unica che abbia effettivamente avuto luogo in questo paese, e per come la vedo io ha rappresentato una visione sociale avanzata, un fiorire dell'arte, dell'onestà, dell'ironia. Il fascismo costruiva, mentre quello che si definisce neofascismo ha sempre avuto come priorità quella di chiudersi in un ghetto e di difendersi. Noi vogliamo costruire».

Non vi sfuggirà che il fascismo sia stato un regime.
«Sono punti di vista: a nostro avviso in quell'epoca c'era più libertà d'espressione rispetto ad adesso. E comunque noi rivendichiamo la libertà di dire che il fascismo ha fatto molte cose positive, e che quelle cose vogliamo riprenderle. Guarda, viviamo in un paese nel quale il fascismo è durato vent'anni e l'antifascismo dura da sessantasei, e dietro questa parola, questo abracadabra, si nasconde il consolidamento di posizioni di potere. Vieni silenziato, ti vengono vietati cortei e iniziative, anche quando c'è l'alluvione a Genova e i tuoi militanti partono e vanno a dare una mano, anche quando ti spendi per fare volontariato».

Il fascismo ha fatto le leggi razziali.
«Noi non abbiamo paura di dire che furono un grave errore. E lo abbiamo fatto, in tutte le sedi possibili. Tra l'altro le leggi razziali allontanarono gli ebrei dalla rivoluzione fascista, di cui essi erano stati tra i protagonisti sin dalla marcia su Roma. Nel governo Mussolini del 1932 il ministro delle finanze, Guido Jung, era un ebreo. E non poteva essere diversamente, visto che la nostra cultura mediterranea è stata sempre un coacervo di culture diverse».

Fa un certo effetto sentir parlare di melting pot dal leader di una destra considerata xenofoba.
«In nessuno dei nostri interventi, dei nostri manifesti, delle nostre magliette, c'è traccia di odio nei confronti degli immigrati. Questa è una cosa che trovi nell'opera della Fallaci, tanto per dirne una: quello, non il nostro, è il "brodo di coltura" nel quale è germogliato l'odio. L'idea dello scontro delle civiltà, quella che vuole ipocritamente l'immigrazione selvaggia per poterla poi sfruttare economicamente. Dalle nostre parti quella roba non la trovi. Quando c'è stato il terremoto in Abruzzo siamo partiti, e appena arrivati al campo di Poggio Picenze ci siamo messi a disposizione della comunità macedone che aveva subito delle gravi perdite, facendoci carico di trovare loro un imam, una guida spirituale che potesse amministrare il loro culto. L'odio è altrove, in quelli che cantano "dieci, cento, mille Acca Larentia", che godono quando pensano a Piazzale Loreto, che vogliono cancellare le tante attività dei nostri ragazzi perché non rientrano nei loro canoni».

martedì 7 febbraio 2012

Roma: CasaPound Italia, gip rigetta nuova istanza e fa di Palladino un prigioniero politico


Roma, 7 febbraio – ‘’Il gip di Roma Riccardo Amoroso ha  rigettato l’istanza che chiedeva di alleggerire le prescrizioni imposte ad Alberto Palladino, il dirigente di CasaPound Italia in IV Municipio attualmente ai domiciliari dopo essere stato arrestato il 30 novembre scorso in seguito a un’aggressione denunciata da alcuni esponenti del Pd’’. Ne dà notizia CasaPound Italia in una nota, in cui sottolinea: ‘’Palladino di fatto è un prigioniero politico e questa ulteriore, immotivata decisione lo conferma. Negandogli la possibilità di comunicare con chiunque, se non i familiari stretti, impedendogli perfino di scontare i domiciliari nel suo quartiere, a Montesacro, e confinandolo invece fuori città, il gip di fatto impedisce a Palladino di raccogliere il consenso conseguente alla attività politica e di volontariato svolta per anni sul territorio, come pure sarebbe necessario in vista della sua candidatura, già annunciata, alla presidenza del IV Municipio nella lista civica di CasaPound Italia’’.

‘’Riteniamo del tutto fuori misura la decisione presa dal gip – afferma Cpi -, essendo Palladino uno studente universitario incensurato e impegnato nella vita sociale della città e non un pericoloso criminale recidivo. E la riteniamo tanto più fuori misura in quanto arriva dopo che Palladino ha già trascorso quasi 70 giorni di carcerazione preventiva: 70 giorni di detenzione, tra Regina Coeli e i domiciliari, imposti sulla base, non ci stancheremo mai di dirlo, della sola testimonianza del suo principale antagonista politico, e senza che ci fosse nessuna prova materiale del suo coinvolgimento nell’aggressione. Un comportamento che si potrebbe configurare ai limiti della tortura. Da oggi CasaPound Italia scenderà in campo con ancora maggiore determinazione per chiedere l’immediata scarcerazione di Palladino, al quale, fino a prova contraria, questo Stato ha il dovere di garantire il pieno esercizio dei diritti politici’’.

lunedì 6 febbraio 2012

Foibe: CasaPound, in piazza in tutta Italia contro boicottaggi e negazionismo che avanza


‘’Manifestazioni vietate e sindaci che non commemorano tragedia nazionale, lo Stato faccia rispettare la legge’’

Roma, 6 febbraio – Cortei in tutta Italia per ricordare le 30mila vittime delle foibe e una manifestazione virtuale intitolata “10 febbraio: io non scordo” che vedrà venerdì dalle 11 alle 12 centinaia di siti internet, blog e forum, con Tricolore listato a lutto, osservare un’ora di silenzio nel rispetto dei connazionali caduti per mano dei titini. Come ogni anno, CasaPound Italia si mobilita per tenere viva la memoria dei tragici eventi che dall’8 settembre 1943 in poi colpirono la comunità italiana di Istria, Dalmazia e Friuli-Venezia Giulia.

‘’Dopo anni di oblio e di minimizzazioni di un genocidio che costò la vita a decine di migliaia di italiani, impegnarsi per tenere viva la memoria di quei fatti è un dovere – sottolinea Cpi in una nota - Purtroppo, però, a quasi otto anni dalla legge che ha istituito il giorno del ricordo, assistiamo a una nuova ondata di negazionismo strisciante, che trova breccia nell’insipienza, quando non nella vera e propria complicità, delle istituzioni e delle forze dell’ordine. Come a Napoli, dove il sindaco Luigi de Magistris ha deciso che le foibe quest’anno non saranno commemorate perché ‘l’evento non era stato inserito nei programmi dell’Amministrazione comunale’. O come a Ostia, dove, per fare spazio a iniziative pretestuose del Coordinamento Antifascista, il presidente del XIII Municipio, l’alemanniano Giacomo Vizzani, ha concesso per tre giorni consecutivi, il 10, l’11 e il 12 febbraio, piazza Anco Marzio a Prc, Pd e giovani democratici, utilizzando poi proprio la scusa della presenza in piazza dell'estrema sinistra per negare a CasaPound Italia la possibilità di tenere, nel giorno del ricordo, una commemorazione davanti al monumento ai Caduti di tutte le guerre in piazza della stazione Vecchia. Tutto questo mentre l’11 febbraio al Teatro del Lido, struttura occupata da oltre due anni da un non meglio precisato ‘Comitato per la riapertura’, andrà in scena una conferenza negazionista organizzata dal Collettivo l'Officina in collaborazione con il Collettivo Militant’’.

‘’Cortei vietati, spazi non concessi, manifestazioni non autorizzate per sedicenti problemi burocratici o di ordine pubblico, boicottaggi: anche questo è un modo per tradire la memoria degli italiani infoibati – sottolinea Cpi – Tuttavia, uno Stato degno di questo nome ha il dovere di far rispettare una legge, come la 92 del 2004, votata da un parlamento che fino a prova contraria è ancora sovrano, e ci aspettiamo che i tanti che si sono battuti per farla approvare reagiscano ai sempre più evidenti tentativi di ributtare nel dimenticatoio una tragedia su cui il silenzio l’ha fatta da padrone già per oltre sessant’anni. Dal canto suo CasaPound Italia, come ogni anno, sarà in piazza in tutta Italia per dire ‘la verità non può essere infoibata’’’.


6 febbraio 1945, Robert Brasillach presente!


domenica 5 febbraio 2012

Cermis: CasaPound Italia ricorda le 20 vittime della strage



Cavalese, 5 febbraio – CasaPound Italia ha voluto ricordare le vittime della strage del Cermis con la deposizione di una corona di alloro presso il monumento dedicato al cimitero nuovo di Cavalese. La mattina del 3 febbraio 1998 venti persone viaggiavano sulla funivia del Cermis e non potevano immaginare che avrebbero perso la vita per la bravata dell’equipaggio di un aereo militare statunitense che, volando a una quota molto più bassa del consentito, tranciò le funi dell’impianto facendo precipitare la cabina. Nell’impatto morirono tutti i passeggeri. Il più giovane aveva appena 14 anni. Il pilota fu condannato a sei mesi di reclusione, per intralcio alla giustizia, mentre fu assolto dall’accusa di omicidio, per cui, per l’assassinio di venti innocenti non scontò un solo giorno di detenzione''. Così Alessandro Marocchi, coordinatore provinciale di CasaPound Italia, ricorda le vittime della strage del Cermis a 14 anni dalla tragedia che si consumò in Val di Fiemme.

''La reazione del Governo Italiano - ricorda Marocchi - fu così pavida e blanda da oltraggiare la memoria delle vittime. Nell’anniversario della tragedia, CasaPound Italia vuole ricordare quelle venti vite spezzate, auspicando che mai più simili gesti possano costare una sola vita umana, e che l’Italia tragga dal suo atteggiamento in quella triste vicenda il giusto insegnamento, per saper essere non più colonia, ma Nazione”.


giovedì 2 febbraio 2012

Foibe: IO NON SCORDO - Quinta edizione


CasaPound Italia Radio Bandiera Nera, in collaborazione conNovopress No Reporter, organizzano la quinta edizione della manifestazione virtuale in memoria dei Martiri delle Foibe intitolata

“10 FEBBRAIO: IO NON SCORDO”.


Prosegue la nostra opera di sensibilizzazione nei confronti di un argomento scottante: venerdì 10 febbraio 2012 alle ore 11 centinaia di siti internet, blog e forum corredati dell’immagine allegata, con Tricolore listato a lutto, osserveranno un’ora di silenzio nel rispetto dei connazionali caduti per mano degli assassini titini.

Negli ultimi anni molto è cambiato perché nulla cambi. La verità storica, che ha mosso i suoi primi timidi passi, continua ad essere negata da una fazione ideologica che trova significative sponde anche in ampi segmenti istituzionali e della cosiddetta “vita culturale”, insabbiata con troppa disinvoltura mediante la censura storica o la minimizzazione dei tragici eventi che dall’8 settembre 1943 in poi colpirono la comunità italiana di Istria, Dalmazia e Friuli-Venezia Giulia.
In un’Italia ammorbata da scandali e moralismo, in cui si impone come accettabile solo una rilettura “morbida” di una delle più grandi tragedie vissute dal nostro popolo; in una terra ai limiti del collasso, in cui nonostante i continui assalti perpetrati alla sovranità da governi tecnici e organismi sovranazionali forze fresche hanno deciso di alzare la testa, non dimenticare è un atto rivoluzionario che intende contribuire a riscattare la memoria tradita delle migliaia di Italiani infoibati dalla furia slavo-comunista.
È scandaloso che a più di mezzo secolo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ricercare e affermare la verità storica sia da più parti considerato alla stregua di un reato d’opinione. È aberrante che i più giovani ignorino, per deficit didattico e talora ostruzionismo di una classe docente ideologizzata, la portata devastante della pulizia etnica perpetrata ai danni della popolazione italiana del Nord-Est, con rastrellamenti, deportazioni, torture e esodi di massa.

Manifesta il tuo dissenso: appuntamento in rete venerdì 10 febbraio alle ore 11 per ricordare agli Italiani che la verità non può essere infoibata e che “in un mondo di menzogne, dire la verità è un atto rivoluzionario.”

E' richiesto il massimo grado di partecipazione, unitamente alla consapevolezza di essere parte di un organismo vivente chiamato Nazione.

CasaPound Italia [ http://www.casapounditalia.org/ ]
Radio Bandiera Nera [ http://www.radiobandieranera.org/ ]
Novopress Italia [ http://it.novopress.info/ ]
No Reporter [ http://www.noreporter.org/ ]




2 febbraio 1941, Berto Ricci presente!

"C'è in Italia un po' di gente, gente giovane - e cominciano ormai a conoscersi e a contarsi - che non si sente nata a far da fedelissimo a nessuno; che saggia, sonda, sposta la visuale, rasenta a volte l'eresia, e preferisce lo sbagliarsi al dondolarsi tra gli agevoli schemi; che parla un linguaggio proprio, e ha proprie e ben riconoscibili idee; che considera il presente unicamente in funzione del futuro; che ha buone gambe e una tremenda voglia di camminare".

mercoledì 1 febbraio 2012

CasaPound Valdarno a sostegno di un cittadino italiano in emergenza abitativa


A FIANCO DEI MILITANTI DEL MOVIMENTO ANCHE I MEDICI DEL GRI.ME.S. E LEGALI DEL "DILLO A CASAPOUND"

Come già annunciato con altro comunicato stampa, CasaPound Valdarno si è attivata per aiutare fattivamente un nostro concittadino più sfortunato che sta vivendo una situazione di grave disagio abitativo e di salute.

“Si tratta”, chiarisce in una nota CPI Valdarno, “di un cittadino italiano sessantacinquenne che attualmente ha trovato rifugio in una roulotte, posta dietro lo stadio di Incisa, senza riscaldamento e servizi igienici. Una volta venuti a conoscenza delle condizioni inumane di vita di questa sfortunata persona è stato immediatamente attivato il GR.I.ME.S. (il Gruppo di Intervento di Medicina Sociale di CasaPound) che tramite i propri medici ha visitato l’uomo constatando la presenza di diverse malattie croniche totalmente incompatibili con la sua attuale situazione abitativa”.

“Proprio per questo”, prosegue la nota, “oltre ai medici che hanno preparato un percorso di cura e riabilitazione è stato attivato anche il servizio legale ‘Dillo a CasaPound’, tramite il quale intendiamo garantire che Giovanni Manfredi, attuale intestatario di una casa popolare in Viuzzo delle Case Nuove (Firenze) entri effettivamente in possesso dell'appartamento assegnatogli, attualmente occupato abusivamente. Alcuni mesi fa, infatti, Giovanni è stato allontanato dalla sua abitazione e costretto a vivere in una roulotte. Ci impegneremo di concerto con i Servizi Sociali e gli enti locali perchè il suo diritto di assegnatario venga rispettato.

“I cittadini di Incisa e Figline hanno finora dimostrato un grandissimo cuore nei confronti di questa sfortunata persona." precisa il Responsabile di CasaPound Valdarno, Francesco Benedetti.  "La risposta della cittadinanza alla nostra attività di sensibilizzazione è stata veloce e massicia. Sono stati recapitati abiti e viveri di prima necessità, e facendo seguito al nostro appello, un cittadino incisano ha messo a disposizione un generatore. Tuttavia le rigide temperature annunciate nei prossimi giorni hanno reso necessario il ricovero temporaneo di Manfredi presso l'Albergo Popolare di Firenze. Abbiamo accertato personalmente le operazioni di trasferimento di Giovanni, gestite dall'assessore Tamara Ermini, alla quale rendiamo merito per la professionalità del servizio svolto e per la disponibilità dimostrata nei confronti di Manfredi e di CasaPound."