giovedì 23 dicembre 2010

CEDERE AL RICATTO E ALLA PREPOTENZA


 IL RETTORE MAZZUCCO CONCEDE UNA CONFERENZA STAMPA IN RETTORATO AI COLLETTIVI.

ANCORA UNA VOLTA RAPPRESENTANZE ELETTE VENGONO IGNORATE


 Ieri da mezzogiorno fino alle 2 di notte i soliti sedicenti “studenti verona” hanno occupato palazzo Giuliari, sede del rettorato. Scopo dell’occupazione la richiesta di un assemblea generale d’Ateneo già richiesta precedente tramite la raccolta di 2300 firme. Successivamente alla raccolta delle 2300 firme, Blocco Studentesco e Azione Universitaria, occupano il rettorato il 7 Dicembre per richiedere l’assemblea tramite la raccolta di tutte le firme dei rappresentanti eletti all’interno dell’Ateneo. Nisba (per ora). L’assemblea non viene concessa nemmeno in questo caso. Tuttavia, questo pomeriggio, dopo l’occupazione di ieri del rettorato durata 14 ore, il rettore concede una conferenza stampa in sala degli specchi a Palazzo Giuliari. Concedendo questa conferenza stampa all’interno del rettorato, il Magnifico, non solo concede spazi esclusivamente quando viene messo alle strette dalla prepotenza, ma toglie spazio a tutte le rappresentanze regolarmente elette all’interno dell’Ateneo. Siamo in democrazia, ci sono delle regole, allora vediamo di giocare secondo le regole di questo gioco. Se non viene concessa l’assemblea dopo la raccolta di firme da parte delle rappresentanze elette, a cosa servono le rappresentanze?



 Così facendo Mazzucco toglie la parola agli studenti ignorando la loro voce che si deve esprimere attraverso i rappresentanti degli studenti. Se non ci riprendiamo il diritto di parola come rappresentanze elette, a difesa e a salvaguardia dell’università e degli studenti, a mano a mano le liste e gli studenti eletti all’interno dei vari consigli, non solo perderanno questo diritto(che già risulta essere minimo), ma scompariranno lasciando così l’università in mano ai Baroni e ai privati.

 Battiamoci insieme per un’università degli studenti e per gli studenti, dove lo studente ritorna al centro del processo educativo e ha quindi voce in capitolo su tutte le questioni riguardanti l’università!




GIOVINEZZA AL POTERE!


 

martedì 21 dicembre 2010

ANTIFA BLA BLA BLA

Ecco l'ennesima menzogna antifascista che si scioglie come neve al sole.

LE BOTTE AI COMPAGNI DECISE IN ASSEMBLEA

Riunione: il servizio d'ordine autorizzato a picchiare chi non rispettava le direttive. La "cascata" era stata decisa in assemblea la sera prima.


 


Picchiatore fascista. Infiltrato. Si è detto e letto di tutto sul ragazzo con il casco che picchia il quindicenne davanti a via degli Astalli. Invece è un «disobbediente» di Casarin e il pestaggio deciso il giorno prima a La Sapienza.  Per un giorno intero è rimbalzata la notizia che fosse un giovane di Casa Pound, quindi un picchiatore fascista e infiltrato. Il braccio alzato che indicava la sua vittima era diventato il saluto romano. Ma la verità viene a galla. È un ragazzo del servizio d'ordine. Appartiene ai «Disobbedienti» di mala memoria. Non è un caso che lì a pochi passi ci sia Francesco Caruso, leader delle «tute bianche» oggi passate ai caschi e felpe nere, che soccorrerà il ferito. Sono gli stessi manifestanti che hanno partecipato al corteo che avvertono: è un «compagno» sempre presente alle manifestazioni. Per alcuni è «romano» per altri del Nord Est del «gruppo di Casarini». Il web viene riempito da video dove compare lo stesso «colpitore di casco» mentre allontana altri manifestanti da un blindato dei carabinieri. «Mantenva l'ordine». Soprattutto faceva rispettare le direttive decise la sera prima in un'assemblea a La Sapienza. A rivelare tutto un «compagno» che posta la verità sul forum di informazione alternativa che da quattro giorni ospita commenti sulla vicenda.


«La "cascata" era stata decisa in assemblea la sera prima - si legge nel post - Il fatto è gravissimo perché preventivato nell'assemblea tecnica a La Sapienza». In questa riunione, secondo quanto si legge nel forum, venne comunicato ai presenti «che chiunque non avesse rispettato le decisioni sarebbe stato riempito di botte». Così si scopre che durante quell'assemblea nel più grande ateneo di Roma, fu decisa la strategia da attuare il giorno dopo durante il corteo. Le decisioni dell'assemblea «tecnica» prese dai «comunicatori» prevedevano che andava evitato «lancio di frutta, uova, palloncini colorati, all'ingresso nella zona rossa vicino Montecitorio ma anche contro le banche e le telecamere. I book block (gli scudi che raffigurano libri, ndr) davanti a protezione degli altri dietro, corteo che terminerà a piazza del Popolo con un'assemblea pubblica (quindi senza tentativi ulteriori di avvicinamento a Camera e Senato) e nuovo corteo dal Muro Torto. E se la polizia attacca? «Resistiamo» la risposta dei «comunicatori», come non è stato dato sapere visto che nessuno avrebbe dovuto avere, diciamo così, materiali atti alla difesa della propria incolumità personale (servizio d'ordine a parte, dotato di soli caschi e libri-scudo)».





Decisioni non rispettate. Ma la «verità» rivelata con tanto di «auguri di pronta guarigione al ragazzo e un pensiero ai suoi cari» scatena i frequentatori del web. Pochi i «Taci» molti i commenti che squarciano il velo su una realtà violenta che serpeggia in questo nuovo movimento. «Niente di nuovo sul fronte romano», scrive John Doe. «Sono anni che le ormai defunte Tute Bianche pretendono di egemonizzare piazze e assemblee con metodi che definire squadristi è poco. Frasi del tipo "Chi non fa così, viene gonfiato" o i cosidetti "compagni", che quando dissenti dalle loro posizioni, ti fanno il gesto della P38 in assemblea, non sono una novità nella Capitale». Ci sono anche i pentiti come «47 morto che parla». «Anch'io ero a quella "punta tecnica", quando è stato detto pubblicamente che si sarebbe dovuto menare chi sgarrava, non ho detto nulla, non credevo che avrebbero veramente pestato qualcuno, non mi sono reso conto della gravità di quelle parole... Mi sento una merda. Non farò due volte lo stesso errore». E quanto è accaduto, il ferimento di Cristiano C., sembra aver posto le premesse per un regolamento dei conti. Ieri sera «block» avvisa «Arriverderci al 22... Chiudiamo il conto con le "guardie bianche"».

domenica 12 dicembre 2010

Roma: Blocco Studentesco, centinaia di motorini in corteo contro Riforma Gelmini

LA BELLEZZA E' NELL'AZIONE!
DA PRENDERE AD ESEMPIO!



«Blitz a ministero Economia, Istruzione e Senato contro tagli e privatizzazioni».

Roma, 10 dicembre – Centinaia di motorini in corteo hanno sfilato questa mattina per le strade di Roma per difendere l’istruzione pubblica da tagli e privatizzazioni. La «motorinata» promossa dal Blocco Studentesco e dai coordinamenti degli studenti di Roma nord, Eur e quarto municipio, è partita da piazza della Repubblica per raggiungere prima il ministero dell’Economia in via XX settembre, poi il Senato e infine il ministero dell’Istruzione in viale Trastevere. «Si è trattato di un’originale forma di protesta assolutamente pacifica e divertente – spiega Guelfo Bartalucci, responsabile romano del Blocco Studentesco –. Abbiamo raggiunto i luoghi che più rappresentano il difficile momento che sta vivendo l’istruzione pubblica, realizzando delle brevi assemblee in cui abbiamo ribadito il nostro no alla Riforma Gelmini e ai tagli realizzati dal governo».

sabato 11 dicembre 2010

'Motorinata' degli studenti in centinaia con i tricolori

Dal sito di Repubblica

ROMA: Stamattina 'motorinata' degli studenti medi vicini al Blocco studentesco. Almeno tre-quattrocento ragazzi a bordo dei loro scooter stanno attraversando le vie della Capitale strombazzando.
Gli studenti, in due su ogni motorino, sono partiti da largo Pugliese, a Montesacro, ponte Milvio e dall'Eur alle 9.30. Poi si sono ritrovati a piazza della Repubblica. Un corteo chiassoso e colorato dalle bandiere tricolore che sventola da ogni dueruote e dai fumogeni rossi e verdi.

Prima tappa il ministero dell'Economia, dove i ragazzi hanno scandito il classico slogan contro i tagli alla finanziaria "noi la crisi non la paghiamo". Poi il corteo ha percorso via Cavour, via dei Fori Imperiali, Circo Massimo, seconda tappa palazzo Grazioli. Ma un cordone di polizia li ha fermati in piazza Venezia.

Il corteo poi si è diretto verso il Senato, qui è stato srotolato uno striscione e sono stati scanditi slogan. Quindi di nuovo tutti in sella passando per via della Conciliazione, davanti San Pietro, fino a Trastevere, sotto le finestre del ministero dell'Istruzione. Anche qui striscioni, fumogeni e slogan contro la Gelmini. 


(10 dicembre 2010)

FOTO

venerdì 10 dicembre 2010

[MILANO] NO AI TAGLI


NON TAGLIATECI IL FUTURO. BLOCCO STUDENTESCO DICE NO AI TAGLI DELLA RIFORMA


Oggi alle ore 15 e 30 Blocco Studentesco Milano ha simbolicamente occupato la statua di Vittorio Emanuele II, in piazza del Duomo, per esprimere il proprio dissenso rispetto ai tagli a scuola e università, pur rigettando le strumentalizzazioni che hanno caratterizzato le manifestazioni studentesche degli ultimi giorni.
Prendere posizione, per noi, implica responsabilità. La nostra contestazione è responsabile perché non presta il fianco a giochi di potere che poco hanno a che fare con la cultura: scuola università e ricerca vanno difese perché da esse dipende il nostro futuro. La nostra posizione in merito alla Riforma Gelmini è responsabile perché la nostra contestazione non si basa su pregiudizi faziosi. Ci battiamo, infatti, contro quella sua componente che prevede il ridimensionamento dell'importanza dell'istruzione e della ricerca: l'ingresso del 40% di fondazioni private nei consigli di amministrazione universitari, la precarizzazione dei ricercatori per puri motivi di bilancio, il taglio al Fondo di finanziamento ordinario di 1,5 mld di euro e i 6 miliardi di euro di tagli previsti in tre anni alla scuola superiore, oltre che al raddoppiamento dei fondi destinati alle scuole private. Lo facciamo perché ci rendiamo conto che i primi a trarne svantaggio siamo noi studenti, ma le conseguenze ricadranno su tutti gli italiani. Per questo è importante mobilitarsi. Per protestare in difesa dei nostri diritti affermando che siamo noi il futuro di questo paese e perciò ne siamo responsabili.

Blocco Studentesco Milano

mercoledì 8 dicembre 2010

‎[VERONA]- Blocco Studentesco Università occupa il rettorato e partecipa va all'assemblea dei collettivi

Di seguito i due scritti riguardo l'occupazione del rettorato e il riassunto dell'assemblea degli studenti.


Poli: "Il Rettore Mazzucco conceda un'assemblea d'Ateneo a tutti gli studenti"








Verona, 7 Dicembre- Dopo i numerosi ostacoli ricevuti da parte degli uffici universitari per qualsiasi iniziativa si volesse organizzare, e dopo il rifiuto del rettore nel concedere un’assemblea d’ateneo, questa mattina 50 militanti del Blocco Studentesco, insieme ai ragazzi di “Azione Universitaria – Studenti per le libertà”, hanno simbolicamente occupato il Rettorato. “Abbiamo deciso di occupare l’ufficio del Rettore- spiega Martina Poli, consigliere di facoltà del Blocco Studentesco- perché da troppo tempo la nostra lista viene ostacolata nelle sue iniziative da numerosi uffici universitari, che fanno di tutto per impedire il normale svolgimento dell’attività politica all’interno dell’ateneo.” Quello con il Rettore sembra essere stato un’incontro costruttivo, in quanto il Magnifico ha dichiarato che approverà un’assemblea d’ateneo solo quando la richiesta verrà formulata formalmente dalle liste presenti all’interno dell’università. “Noi come Blocco Studentesco- prosegue Poli- abbiamo deciso di farci promotori per avanzare questa richiesta al Rettore Mazzucco al fine di ottenere un’assemblea d’Ateneo dove tutte le liste elette e tutti gli studenti abbiano possibilità di esprimersi in merito alla Riforma Gelmini.”





Resoconto Assemblea e incontro con il collettivo
Dopo aver ricevuto la risposta positiva del rettore, abbiamo deciso di andare all'Assemblea organizzata in Università per cercare di creare proprio la pluralità necessaria per inoltrare la richiesta di un'Assemblea Generale di Ateneo. Siamo dunque andati a proporre una collaborazione di tutti i gruppi studenteschi (andando momentaneamente oltre le altre ed evidenti differenze ideologiche e il nostro attuale disappunto per la scorrettezza dei Collettivi, che stanno continuando a fare politica in Università senza manifestare apertamente la loro appartenenza) dal momento che in questo caso vogliamo tutti la stessa Assemblea d'Ateneo e che grosso modo ci troviamo d'accordo anche nella contestazione alla riforma Gelmini.


Era stato posto un problema: come reagire al rifiuto del Rettore? E noi abbiamo portato e proposto la soluzione appena trovata, che però non ha risvegliato la reazione che ci si aspetterebbe.


Non è stata nemmeno colta l'evidente motivazione per cui siamo andati là e i ragazzi ci hanno anzi più o meno cortesemente invitati a rivolgerci direttamente ai Rappresentanti degli Studenti dal momento che “vogliamo fare il gioco burocratico del Rettore” e che loro non sono vicini a nessuna lista universitaria e a nessun gruppo politico (?). Allora, gli si dice, facciamo questa cosa semplicemente in continuità con quella che avete fatto voi raccogliendo le 2300 firme. Ma la chiusura mentale e l'antifascismo che li permea non gli consente di fare nemmeno questo. “Se la mia firma verrà anche solo associata in qualche modo ad un'iniziativa del Blocco Studentesco la ritiro subito.” Peccato, non sei riuscito a capire che il Blocco Studentesco vuole fare esattamente quell'Assemblea che volevi anche tu, e per la quale hai firmato. Peccato, sei talmente un “cervello libero ed indipendente” che non riesci neanche a sostenere fino in fondo quello che vuoi. Peccato sì, ma fino ad un certo punto, perchè l'Assemblea noi la richiediamo e la facciamo, insieme a tutte le liste e i gruppi che vorranno aderire.


In conclusione: mentalità pratica nulla (come hanno giustamente lamentato alcuni ragazzi interessati solo alla mobilitazione contro la riforma, si è praticamente dato aria alle gole con cose vecchie, che si sanno già e, soprattutto, che non c'entravano nulla) e paroloni tanti (uno mi ha detto “sei un' anticapitalista gerarchizzata”, giuro). Il tutto condito con gustosi siparietti, vedi la studentessa cinquantenne fuori corso che è piombata in mezzo all'Assemblea con il pugno (quello sbagliato) alzato, o il ragazzo che ha intrapreso da solo il coro “Fuori i fascisti dall'Università”. Nessuno l'ha seguito, però almeno s'è potuto godere il nostro più caloroso applauso.


Avevamo davvero creduto in una possibile unione delle forze per questo contingente obiettivo comune, sarebbe stata un'occasione buona per tutti e avremmo potuto essere davvero gli “Studenti Veronesi” nella loro complessità. In ogni modo il primo passo è stato fatto e la richiesta di Assemblea che stileremo a brevissimo rimane naturalmente aperta alla firma e alla collaborazione di tutti. O, per lo meno, di tutti quelli che riusciranno a sopportare di volere quello che vogliamo noi.

mercoledì 1 dicembre 2010

Roma: Blocco Studentesco, più di 1000 studenti in corteo all’Eur contro la riforma

Tratto da www.bloccostudentesco.org
Roma, 1° dicembre – Più di 1000 studenti degli istituti Alberti, Cannizzaro e Vivona, sotto la sigla apartitica «coordinamento Eur», hanno manifestato stamattina per le vie dell’Eur per protestare contro i tagli alla scuola pubblica previsti dalla riforma Gelmini e i finanziamenti agli istituti privati. Tra i promotori dell’iniziativa anche i ragazzi e i rappresentanti d’istituto del Blocco Studentesco. Il corteo spontaneo si è svolto per le vie del quartiere, partendo da viale della Civiltà del Lavoro, attraversando viale Europa e via Cristoforo Colombo, bloccando di fatto la circolazione. La manifestazione è terminata con un’assemblea sotto al «Colosseo quadrato», dove si è discusso sulle modalità di proseguimento della protesta nei prossimi giorni. Mobilitazione anche a Ostia, dove oltre 600 studenti degli istituti Faraday e Labriola hanno organizzato una assemblea straordinaria in via Capo Sperone, sfilando poi lungo il viale.

Università: Tor Vergata, Blocco Studentesco e liste di sinistra occupano il rettorato

Roma, 1° dicembre – Dopo l’approvazione della riforma Gelmini alla Camera la mobilitazione continua. Nel corso di un’assemblea nell’ateneo di Tor Vergata, partecipata da circa 400 persone ed organizzata dai rappresentanti degli studenti, una delegazione di più di cento studenti composta dai ragazzi del Blocco Studentesco e liste di sinistra tra cui la Federazione Giovani Socialisti, ha occupato simbolicamente il rettorato. «L’iniziativa è stata promossa e sostenuta dal Blocco Studentesco – spiega Noah Mancini, senatore accademico –. Insieme a noi altre liste di sinistra si sono unite per chiedere al magnifico rettore Renato Lauro di esprimere una presa di posizione ufficiale, tenuto conto del dissenso manifestato in assemblea nei confronti dei provvedimenti contenuti all’interno della Riforma Gelmini, tra cui il taglio di 1,5 mld di euro al Fondo di Finanziamento Ordinario e il processo di privatizzazione dell’Università pubblica che di fatto è stato avviato».

Sgambetti e Vittorie in UniVr - Riflessioni sulla "democrazia universitaria" e sui collettivi- sigle fantasma


E’ ormai iniziata da due anni la nostra attività all’interno dell’università di Verona, attività che in questo lasso di tempo ha portato diverse vittorie per noi e per tutti gli studenti che ci hanno sostenuto, come le scorse elezioni universitarie dove la lista del Blocco Studentesco ha ottenuto 2 rappresentanti di facoltà, uno a Lingue e uno a Lettere. Molte sono state le iniziative portate avanti dal movimento come le numerose conferenze , che però non sempre è possibile realizzare all’interno dell’ateneo, perché evidentemente non tutti gli studenti e gli addetti ai lavori dell’Università sono così democratici come dicono di essere...
Prosegue in questa nota su facebook

http://www.facebook.com/notes.php?id=1179110211&notes_tab=app_2347471856#!/note.php?note_id=465515956090

MOBILITAZIONE NAZIONALE CONTRO LA RIFORMA

Il volantino è in distribuzione in questi giorni davanti a tutte le scuole di Verona e Provincia.
La mobilitazione continuerà. Per collaborare alla mobilitazione scrivici a
BLOCCOVERONA@YAHOO.IT


Qua di seguito la posizione ufficiale del Blocco Studentesco riguardo la riforma Gelmini.

http://augustomovimento.blogspot.com/2010/12/posizione-del-blocco-studentesco-sulla.html

venerdì 13 agosto 2010

Dialogare con il Blocco

DIALOGARE CON IL BLOCCO
Tratta da ilveronese.it





Che cosa sono il Consiglio degli Studenti e il Consiglio di Facoltà?

Il consiglio degli studenti è un organo di rappresentanza, organizzazione e di coordinamento che raggruppa rappresentanti di ogni facoltà di un ateneo. Il consiglio di facoltà è un organo consiliare come il c.d.s., è composto dai professori di ruolo e non, e da una rappresentanza degli studenti esso delibera su tutte le questioni attinenti la programmazione e l’organizzazione generale della Facoltà.


Che cos'è e come nasce il Blocco Studentesco?

Il Blocco Studentesco è un movimento studentesco che nasce nell’estate 2006 a Casapound, l’occupazione a scopo abitativo da cui prende il nome il movimento nazionale Casapound Italia. Fin dal suo primo anno di attività, il Blocco Studentesco ha riportato nelle scuole un nuovo modo di intendere la militanza e l'attivismo politico, fatto di originalità e spirito di sacrificio, cercando di combattere l'imborghesimento diffuso nella stragrande maggioranza degli istituti attraverso la passione per le idee e per l'azione. E’ un movimento rivoluzionario, di rottura con quella che è la scuola di oggi, la scuola-azienda dove le idee sono proibite, dove gli studenti non contano nulla, dove a farla da padroni sono i professori nostalgici del 68 e i presidi-manager. Il movimento nasce dalla voglia dei giovani di riportare la tensione ideale nelle scuole, la voglia di lottare e di cambiare il mondo, il tutto sintetizzato nel concetto di giovinezza al potere che rispecchia una volontà e un obbiettivo da raggiungere.





Che significato ha avuto per voi entrare partecipare (per la prima volta, se non sbaglio) a queste elezioni studentesche?


Per la prima volta quest’anno Blocco studentesco ha partecipato alle elezioni con ottimi risultati nelle università in cui si andava a votare per il rinnovo dei consigli interni: otto eletti nell’università di Palermo all’interno dei consigli di facoltà, venti eletti nelle università di Roma di cui uno entrato a far parte del senato accademico che rappresenta l’organo più importante nell’ateneo, e due eletti a Verona rispettivamente nei c.d.f. di lettere e di lingue. Queste elezioni sono state un importantissimo passo avanti per il nostro movimento che solo dopo quattro anni dalla sua nascita entra prepotentemente all’interno dell’università per dare a tutti gli studenti la possibilità di scegliere qualcosa di nuovo che non faccia parte dei soliti gruppi che da troppo tempo decidono le sorti del nostro Ateneo e di molti altri in Italia.



Quali sono i vostri obiettivi all'interno del Consiglio?


I nostri obbiettivi all’interno del consiglio sono di attuare una politica di sindacalismo studentesco atta a tutelare i diritti dello studente. La nostra sarà, come è sempre stata, una politica propositiva per riportare lo studente al centro del processo educativo, un’università fatta di studenti e per gli studenti e non un’università gestita da un baronato che da troppo tempo la sta svendendo.



Temete un atteggiamento diffidente nei confronti delle vostre proposte?


Come abbiamo avuto modo di sperimentare durante la campagna elettorale, in università la sinistra ha basato tutta la sua propaganda contro il blocco studentesco arrivando persino a minacciare i gestori di un bar dove si doveva tenere la presentazione dei nostri candidati. La loro è una strategia della tensione che viene continuamente attuata in nome di un assurdo e anacronistico antifascismo che porta solo all’odio e alla politica degli opposti estremismi, la quale non è certo di aiuto alla politica universitaria e chi vuole invece fare come noi una politica sempre propositiva e a favore dello studente. Magari i primi tempi ci saranno delle persone diffidenti verso le nostre proposte ma come abbiamo potuto sperimentare poi gli studenti comprendono che la politica dell’antagonismo non porta a nulla se non all’odio e capiscono l’importanza di una politica propositiva come quella che sta attuando il Blocco Studentesco all’interno delle scuole e delle università.



Per quali ragioni secondo voi queste elezioni studentesche sono state tanto "politicizzate"? Giustamente o a torto?


Abbiamo voluto, fin dall’inizio di queste elezioni, rialzare l’attenzione cittadina verso le elezioni che si tenevano in università e per questo abbiamo deciso di presentarci con un programma politico importante basando la nostra campagna elettorale sulle nostre idee e non su slogan o sull’immagine dei candidati. Riteniamo che l’università debba formare la nuova classe dirigente italiana e riteniamo scandaloso che le elezioni universitarie non vengano considerate da nessuno e che l’affluenza alle urne sia di poco superiore al 10 per cento. E’ stato quindi molto importante che si siano svolte delle elezioni così politicizzate riportando all’interno dell’ateneo un dibattito politico e culturale che mancava da troppo tempo nelle università italiane.

lunedì 5 luglio 2010

Nuova t-shirt Blocco Studentesco



Maglia nera con stampa bianca.
Sul fronte la scritta BLOCCO STUDENTESCO.
Sul fianco destro il fulmine cerchiato con la scritta "17 Anni per tutta la vita!"
Per qualsiasi informazione o ordine potete scrivere a info@microgramma.org o andare su
http://www.microgramma.org
oppure passare a trovarci in Via Poloni 30 - Verona

venerdì 30 aprile 2010

Presentazione Lista per le Elezioni universitarie




Quest’anno il Blocco Studentesco Università Verona si presenta per la prima volta alle elezioni universitarie. Blocco Studentesco è l’unica lista che si presenta con un programma politico ben definito e non facendosi forte di anni passati a decidere il futuro degli studenti e dell’ università. Come primo punto del programma Blocco Studentesco propone e chiede una maggior libertà di espressione all’interno dell’ambiente universitario. E’ solo uno dei punti del nostro programma, ma riteniamo sia anche il più importante perché spesso e volentieri all’interno dell’ateneo, per volere di una data parte politica, determinati gruppi studenteschi subiscono importanti discriminazioni, come la revoca di un’assemblea inizialmente riconosciuta e finanziata dall’ateneo, e continuano ad oggi a subirle.
Per il 3 Maggio era in programma al bar “time out” la presentazione della lista “Blocco Studentesco Università”, tuttavia la “democrazia” perpetuata da questa data parte politica ha portato all’annullamento dell’incontro tramite minacce e intimidazioni al proprietario del locale.
“Fai valere i tuoi diritti!” dicono alcuni… Ebbene, noi li faremo valere!
 Tutte le vostre buffonate non ci sfiorano nemmeno.
 A chi vuole impedire la presentazione della nostra lista e la nostra presenza all’interno dell’università noi gli rispondiamo che non ci fermeranno e che noi continueremo per la nostra strada per un uguale diritto di parola, stando sempre dalla parte degli studenti.
 Impazzite pure.
La presentazione si farà.

lunedì 26 aprile 2010

MURALES PER SERGIO RAMELLI A VERONA


REALIZZAZIONE DEL MURALES PER SERGIO RAMELLI
NELL'OMONIMA VIA A VERONA









MURALES PER RAMELLI: POLIZIA FERMA 10 MILITANTI 


 


Il 25 Aprile, una dozzina di ragazzi appartenenti al Blocco 


Studentesco in occasione del trentacinquesimo anniversario della 


morte di Sergio Ramelli, si sono recati nell’omonima via di Verona, 


per disegnare un murales in suo ricordo. <Abbiamo deciso di 


realizzare questo disegno-dice Alessandro Gandini, responsabile 


locale del Blocco Studentesco- per dimostrare che la memoria di 


Sergio è ancora viva e per fare in modo che gli studenti veronesi 


vengano a conoscenza di come sia morto Sergio, a seguito di una 


vile aggressione antifascista, perché non si ripeta mai più una cosa 


simile>. Durante la realizzazione della scritta commemorativa i 


ragazzi del Blocco Studentesco sono stati interrotti dall’arrivo delle 


forze dell’ordine. <Nonostante gli fosse stato fatto presente l’intento 


commemorativo dell’azione, a soli quattro giorni dall’annuale 


presente per l’assassinio di Sergio –dice Marcello Ruffo, 


coordinatore veneto di Casapound Italia- i dieci agenti appartenenti 


alle forze dell’ordine accorsi sul posto, ci hanno condotto tutti in 


questura per l’intero pomeriggio, sequestrando i materiali di lavoro 


per impedire il completamento dell’opera >. <Probabilmente 


riceveremo una denuncia per imbrattamento -interviene 


nuovamente Gandini- tuttavia, per questo ricordo nella via a lui 


intitolata non potevamo immaginare che le autorità si sarebbero 


accanite così tanto nei nostri confronti, e siamo convinti che una 


sanzione per la realizzazione di questo bellissimo murales 


commemorativo sia nulla in confronto al sacrificio di Sergio, perché 


non ci sia più un odio politico omicida>. I ragazzi del Blocco 


Studentesco estendono a tutti l’invito a trovarsi al Cutty Sark in via 


Poloni 30 Giovedì 29 alle ore 20.00, per poi recarsi in via Ramelli a 


ricordare come ogni anno la morte di Sergio.

venerdì 19 marzo 2010

RBN ON YOUR IPHONE!!


MiniGuida per l'ascolto di RADIO BANDIERA NERA su Iphone (Smartphone)



dato che il lettore di base del sito è in flash e come ben sapete macromedia flash player non è Supportato dall'Iphone,ho cercato di aggirare il problema,puntando al collegamento diretto con il Server utilizzato da RBN


1)Aprire Safari e nella barra inserire la seguente stringa
http://radiobandieranera.s
erverroom.us:5976/



Apparirà la schermata di Caricamento









Clicca su Play e Ascolta RADIO BANDIERA NERA h24








Cliccando sul pulsante Home[il centrale dell'Iphone] potrai continuare ad ascoltare RBN utilizzando altre applicazioni dell'Iphone,quindi non si è vincolati ad utilizzare solo Safari durante l'ascolto ;)

Inoltre,se avete in auto l'uscita AUX per iphone/ipod/lettore Mp3 basterà collegarlo con un cavo M/M






per poter ascoltare RBN anche in auto!



Spero di esser stato utile a chi come me cercava una soluzione per l'ascolto di RBN quando si è via!







P.s. Lo stesso procedimento può essere usato su di un qualsiasi Smartphone con Safari.

lunedì 15 marzo 2010

BLOCCO STUDENTESCO VERONA INCONTRA IL MINISTRO GELMINI


BLOCCO STUDENTESCO VERONA INCONTRA IL MINISTRO GELMINI

Venerdi 12 Marzo una delegazione del Blocco Studentesco di Verona ha incontrato il Ministro all’istruzione Mariastella Gelmini durante la sua visita in città “Abbiamo avuto una possibilità grandissima per tutto il mondo dell’associazionismo studentesco cittadino e abbiamo deciso di usarla puntando dritto al cuore della nostra visione del mondo, ovvero lo stato sociale” afferma Alessandro Gandini, responsabile provinciale del movimento studentesco che prosegue “Abbiamo consegnato al ministro le nostre proposte nell’ambito della scuola e dell’università, come avevamo già fatto alla manifestazione 'Job & Orienta' a Elena Donazzan, assessore all’istruzione in Veneto” Marcello Ruffo, coordinatore regionale di CasaPound, l’associazione di riferimento del Blocco Studentesco,  commenta le affermazioni del ministro dicendo “Le abbiamo espresso la nostra avversità nel campo della privatizzazione del mondo universitario, spiegandole la nostra concezione dell’istruzione e siamo lieti che il Ministro ci abbia rassicurato che la difesa di un progetto di insegnamento statale e all’avanguardia è tra le priorità del ministero” e conclude “ci auguriamo che non siano solo parole di risposta ma promesse fatte ad un intero mondo che guarda con grande interesse l’operato del governo”.

mercoledì 3 febbraio 2010

Incontro Fratelli d'Italia

Nonostante la conferenza "Fratelli d'Italia" sia stata annullata a seguito dei piagnistei dei soliti noti, si è svolta comunque nella sala Farinati della Biblioteca Civica. All'incontro hanno partecipato più di sessanta persone, da cittadini che hanno preso a cuore l'iniziativa a studenti incuriositi da tutto questo clamore. A far da cornice, come ormai siamo abituati, la solita contestazione senza iniziativa. "Siamo molto contenti - dice Alessandro Gandini responsabile locale del Blocco Studentesco - della buona riuscita dell'evento nonostante rimanga il rammarico per l'occasione persa dall'Università di dare spazio ad un tema così nobile". "Nonostante tale manifestazione non trattasse temi direttamente politici - fa notare Marcello Ruffo coordinatore regionale di CasaPound Italia per il Veneto - siamo stati cacciati dall'Università che dovrebbe essere luogo di formazione di nuovi Uomini e della futura classe dirigente". "Se non si fa politica in Università dove la si dovrebbe fare?" Aggiunge ancora Gandini. Dalla conferenza è nato un interessante paragone tra il lavoro svolto dalla Protezione Civile Veronese e dei "normali cittadini" come i ragazzi che hanno animato il campo di CasaPound Italia a Poggio Picenze. Come sempre la sinistra antagonista ha ritenuto utile contestare l'evento, non tanto per il tema trattato, ma, come sempre, per chi lo ha proposto.


martedì 2 febbraio 2010

10/02 PER I MARTIRI DELLE FOIBE

 

ABBIAMO MESSO SOTTO SEQUESTRO LE ATTIVITA' FIAT

 ABBIAMO MESSO SOTTO SEQUESTRO LE ATTIVITA' DELLA FIAT



'Sigilli' alla Fiat. Stamattina le concessionarie della casa automobilistica in via Basso Acquar 16, Viale delle Nazioni 10 e via Forte Tomba 16 a Verona, in via Motta 1 a Cerea, in Via Molino di sopra 25 a Nogara e in Via Consolini 31 ad Albaré di Costermano sono state trovate 'sigillate' con il nastro bianco e rosso, a ricordare una 'scena del crimine'. A rivendicare il blitz, messo a segno nella notte in maniera coordinata su tutto il territorio regionale (Verona, Padova, Vicenza e Mestre) e nazionale, è CasaPound Italia. Un'azione non violenta, un gesto simbolico ma dal sapore fortemente provocatorio: ''Prima fallisce, meglio è. Per tutti'', è lo slogan che si legge sui volantini lasciati davanti a tutti i punti vendita 'colpiti'. E ancora: ''Salviamo i lavoratori e la produzione italiana, non la dirigenza Fiat, incapaci avventurieri che amano il profitto e non l'Italia''. 



Cpi esige lo stop agli incentivi ''per auto prodotte all'estero sfruttando lavoratori stranieri sottopagati'' e chiede ''incentivi solo per auto prodotte in Italia'', mentre, quanto agli stabilimenti di Pomigliano d'Arco e Termini Imerese, propone che siano ''sequestrati, nazionalizzati e affidati a Finmeccanica e Fincantieri''.



''La Fiat vive di aiuti pubblici e, nonostante cio', ha tradito il nostro paese e la nostra gente - spiega CasaPound Italia - Vuole incentivi e soldi dallo Stato, ma poi licenzia e chiude le fabbriche nel nostro Paese per portare la produzione all'estero. Lasciamola fallire e con i soldi che non 'ruberà' piu' avvieremo una nuova e sana industria automobilistica''. 


 



sabato 23 gennaio 2010

Foto incontro FdG



Insieme a Raffaele Martone (Segretario anni 90) e Ciro Maschio (Ultimo segretario FdG e attuale capogruppo in consiglio comunale a Verona)















Uno scorcio della galleria fotografica allestita