La richiesta di un'aula per svolgere una conferenza su Berto Barbarani in data 27 maggio, effettuata dalla nostra Consigliera Martina Poli, è stata respinta dal Preside di Lettere Avezzù, sostenendo che quella del 9 aprile (quando il romanzo “Nessun dolore” è stato presentato in 1.3) sia stata un'esperienza negativa, e che quindi ritiene inopportuno che per il resto di questo anno accademico la facoltà conceda spazi alle liste studentesche.
Siamo venuti a sapere che oggi 21 maggio si è tenuta una conferenza in 2.2 promossa da tre collettivi (Filo d'Arianna, Priscilla e Benazir), che non sono certo liste regolarmente elette come il Blocco Studentesco, della quale Avezzù era totalmente all'oscuro. Questo perché la Direzione Economato, che ha già a più riprese dimostrato di non gradire che il nostro movimento svolga la propria attività all'interno dell'ateneo, in barba a qualunque procedura ha deciso di prenotarsi l'aula.
Negli articoli pubblicati in data odierna sui due principali quotidiani cittadini, è palese come Avezzù sia in malafede quando giudica legittimo che una docente utilizzi aule, dato che da regolamento l'unico a cui spettano decisioni riguardo la concessione di queste è proprio il Preside, che nella fattispecie non era nemmeno a conoscenza dell'iniziativa; e lanci contro di noi accuse fasulle secondo cui avremmo fatto subentrare ulteriori associazioni dopo aver ottenuto gli spazi.
E a cosa servirebbe la formulazione di un'apposita normativa sulla quale Avezzù e il Rettore Mazz
Come dichiarato anche dall'assessore Vittorio Di Dio, ancora una volta l'Università di Verona dimostra di favorire una fazione politica, altrimenti incapace di trovare spazio a causa della propria pochezza, a discapito di chi come il Blocco Studentesco ha eletto democraticamente dei propri rappresentanti.