mercoledì 30 novembre 2011

ROMA: CASAPOUND ITALIA, GRAVISSIMO E DEL TUTTO INGIUSTIFICATO ARRESTO PALLADINO


Roma, 30 novembre -  ''Riteniamo gravissimo e del tutto ingiustificato l'arresto di Alberto Palladino per l'aggressione del 3 novembre scorso a Prati Fiscali, arresto avvenuto sulla base di un unico indizio a suo carico: le dichiarazioni di Paolo Marchionne, che ha detto di averlo riconosciuto tra gli aggressori. D'altra parte Marchionne, capogruppo del Pd in IV Municipio, effettivamente lo conosce bene: Palladino è il responsabile di CasaPound Italia in IV Municipio, è l'animatore dell'occupazione di Val d'Ala, contro la quale Pd e centri sociali hanno organizzato cortei non autorizzati e alimentato la 'rivolta' in strada, ed è stato l'obiettivo principale di una strategia diffamatoria finalizzata a estromettere Cpi dalla vita politica del quartiere. Strategia che talvolta è sfociata in episodi violenti, quando non in vere e proprie intimidazioni, come nel caso dell'attentato incendiario messo a segno alcuni mesi fa proprio sotto casa di Palladino’’. Lo afferma il presidente di CasaPound Italia Gianluca Iannone.


 


''D'altra parte - sottolinea Iannone - nel caso di specie, non solo sono assenti i gravi indizi di colpevolezza, ma non sono riscontrabili nemmeno le esigenze cautelari che possono giustificare un arresto: Palladino è partito per la Thailandia non certo per sottrarsi alla giustizia, visto che all'epoca non risultava nemmeno indagato, ma per partecipare a una missione umanitaria, programmata da tempo sia nella data di partenza che in quella di rientro, nell'ambito di un progetto di solidarietà a cui partecipa da anni. Né, rispetto all'episodio in questione, potrebbe in qualche modo inquinare le prove. Quanto al pericolo di reiterazione del reato, è un rischio inesistente. Palladino è un giovane incensurato, impegnato da anni in politica e in attività di volontariato''.


 


''Apprendiamo con stupore infine - conclude Iannone - che in uno Stato di diritto come il nostro sono le forze di polizia e non la magistratura a decidere dell'innocenza o della colpevolezza di chi non è nemmeno un imputato, ma ancora un indagato: fa specie leggere infatti sulla nota dei Carabinieri che siano stati acquisiti 'elementi di certezza della partecipazione di Palladino all'aggressione'''.
 

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