martedì 29 novembre 2011

BARI: CASAPOUND ITALIA, EMILIANO ISTIGA ALLA VIOLENZA ANTIFASCISTA


Quarta, dopo le parole del sindaco saracinesca devastata e tentata aggressione a responsabile provinciale


 


Bari, 29 novembre – ‘’Emiliano istiga alla violenza antifascista. A poche ore dalle sue dichiarazioni contro CasaPound Italia, infatti, un corteo autorizzato che inneggiava  all’odio contro Cpi, ha danneggiato la saracinesca della vecchia sede dell’associazione, tentando anche un’aggressione, fortunatamente non riuscita, ai danni del responsabile provinciale di Cpi Bari, Giuseppe Alberga’’. Lo afferma in una nota il coordinatore regionale di CasaPound Italia in Puglia, Giulio Quarta, denunciando il ‘’grave clima di tensione creato dal sindaco nella città di Bari’’ e riservandosi ‘’di adire azioni legali nei confronti del primo cittadino’’.


 


‘’Trasformare una commemorazione in un comizio, anteporre l’interesse politico al ricordo della vittima, fomentare l’odio ignorando le possibili conseguenze, ieri prevedeva questo l’agenda di Michele Emiliano, sindaco di Bari – spiega Quarta nella nota - Insieme a De Magistris, collega prima in magistratura e poi in politica, Emiliano si candida a essere la spalla istituzionale dell’antifascismo più bieco e violento e i fatti avvenuti ieri rappresentano un segnale d’allarme che non può essere ignorato. Il lunedì caldo del sindaco inizia nell’aula consiliare del Comune, dove dovrebbe tenere un discorso in memoria di Benedetto Petrone, militante comunista ucciso a 18 anni il 28 novembre di 34 anni fa. Emiliano invece specula sulla vicenda per paragonare il clima degli anni ’70 a quello dei giorni nostri e si lancia in un lungo monologo contro CasaPound Italia, le sue attività e gli scopi perseguiti. Parla di ‘cattivi maestri che reclutano i militanti tra le fila degli ultras, o tra la gente che vive ai margini della società, al confine con la criminalità’, poi conclude con un inequivocabile ‘noi dobbiamo essere militanti antifascisti’.


 


Le dichiarazioni del sindaco sono benzina sul fuoco e gli effetti si vedono poche ore dopo: un corteo di militanti antifascisti si snoda in serata per le vie del centro. Inneggiano ai fascisti morti, alle foibe, all’odio contro CasaPound.  Al termine della manifestazione un gruppo di partecipanti raggiungono la vecchia sede dell’associazione culturale ArditaMente e devastano la saracinesca e i faretti esterni. Poi, non soddisfatti, si recano nei pressi dell’abitazione del responsabile provinciale di Cpi Bari, Giuseppe Alberga, e attendono il suo ritorno, incappucciati e armati di bastoni e aste di ferro: un vero e proprio agguato che solo grazie a circostanze fortuite non ha avuto conseguenze tragiche’’. 


 


Alberga, però, non si lascia intimidire dal tentativo di aggressione subito e risponde alle accuse del sindaco:  “Il discorso tenuto ieri mattina da Emiliano è volutamente incentrato sulla nostra attività, è un tentativo subdolo di infangare l’operato svolto da CasaPound in città, confondendo la solidarietà verso le fasce più deboli con il reclutamento di criminali ed emarginati. Il sindaco parla di connubio con l’ambiente delle curve, rispolverando stereotipi tipici degli anni ’90, criminalizzando chi vive con entusiasmo le proprie passioni. Probabilmente dimentica, o fa finta di dimenticare, che proprio nelle curve ha cercato sostegno in occasione delle elezioni amministrative, arrivando a candidare noti esponenti del tifo nelle liste civiche che lo sostenevano’’.

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