sabato 12 novembre 2011

NO, RAGAZZI, IL ROCK'N'ROLL NON FA PER VOI


“Qua altro che rock’n'roll, qui è proprio un popolo de quaccheri” (Gianluca Iannone a Radio Rock, 10/11/2011)



Invecchiando, lo ammetto, si diventa più democratici. A volte rabbrividisco quando penso che lì fuori c’è tutta una schiera di gente che vive e respira intolleranza. Quelli che hanno la verità in tasca, ed ogni altra idea è blasfema, va annientata. Ricordano i fanatici religiosi, gli alfieri delle guerra sante. Quelli di non li conosciamo e non li vogliamo conoscere. Ricordano i deliri WASP diAmerican History X. Gente che si ammanta dei valori della censura, dell’azzeramento di ogni dialogo, di ogni dibattito,. Gli entusiasti del veto, i proibizionisti. Ricordano le pagine più tristi della storia, dal Medioevo alle dittature comuniste. Giovani che prendono, all’occasione, un Mario Scelba (gran persecutore, tra l’altro, degli scioperi operai) come nume tutelare.


No, ragazzi, il rock’n'roll non fa per voi. Il rock’n'roll è ribellione.



Invecchiando, ammetto che si diventa anche più permeabili a teorie sociologiche facili. C’è una schiera di pazzi assatanati, lì fuori, mi dicono. Gente con l’hobby di disumanizzare chi ha davanti. Come quando negli anni di piombo non c’era mai un ragazzo in una divisa, c’erano solo servi del potere. Non sei un uomo, sei un simbolo. Il simbolo di tutto ciò che odio. Un odio cieco, sterile, chiassoso. Sei la proiezione di tutte le mie frustrazioni, di tutta la mia inadeguatezza, di tutta l’ingiustizia del mondo. Tu non devi esistere.


No, ragazzi, il rock’n'roll non fa per voi. Il rock’n'roll è gioia.



Quest’odio folle e sconclusionato ha oggi il suo nemico in un non meglio identificatoFascismo. Sarà che le radici affondano negli scempi di Piazzale Loreto. Sarà che lo spauracchio del Fascismo va bene per tutte le stagioni. Quello che serve, tanto, è un pericolo costante per una mobilitazione periodica. Un giorno si fanno milioni di euro di danni che dovranno pagare i cittadini romani per contestare le banche e mandare via Berlusconi. Ed il giorno dopo, quando Berlusconi se ne è andato per lasciarci con un governo tecnico del banchiere Monti, tutti schierati contro Radio Rock che intervista Gianluca Iannone. Tutti ad indignarsi, imprecare, minacciare. Facciamogli invocare altra repressione, sia mai che si rendono conto della situazione in Italia. Facciamoli sindacare su chi può parlare e chi no. Facciamogli stabilire altri limiti. Facciamogli erigere altri muri.


No, ragazzi, il rock’n'roll non fa per voi. Il rock’n'roll è libertà.



La cosa peggiore di questa famigerata intervista a Iannone su Radio Rock, pare, è che sia stata effettivamente un’intervista, anziché un processo. Il taglio era effettivamente ingenuo, ma figuriamoci: al microfono c’è un DJ, non un politologo. Un DJ ingenuo di suo, se consideriamo che voleva organizzare un dibattito bipartisan accerchiato dai partizan. Ma per quanto ingenuo e prevenuto, traspariva l’intenzione di andare oltre. Forse da qui nasce l’orrore per un gesto simile. Un gesto per cui probabilmente un intero esercito di “precari” sta chiedendo a gran voce il licenziamento di un (ex?) amico. Uno che ha corso il rischio di legittimareCasaPound.


Legittimare è una delle parole chiave che mi terrorizzano. Si tratta di giustificare l’esistenza di qualcuno. Nemmeno il peggior razzismo biologico si è mai spinto fin qui. Questa è una bruttezza tutta vostra. Del vostro terrore e del vostro astio. State combattendo contro voi stessi: quello che vi piace chiamare Fascismo è in realtà tutta la vostra violenza, intolleranza, inadeguatezza ed ignoranza.


Il vostro terrore cronico, la vostra vigliaccheria, la disonestà intellettuale, il gusto per il livore, l’odio per l’altro da sé.


L’avete chiamato antifascismo e ne avete fatto un valore.


La sbirraglia, la repressione, l’oscurantismo, i dogmi, i tabù, gli steccati: siete voi.



No, ragazzi, il rock’n'roll non fa per voi: il rock’n'roll è bellezza e gioventù e sole in faccia.


È Fascismo.

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