venerdì 2 dicembre 2011

ROMA: CASAPOUND ITALIA, CONTRO PALLADINO ARRESTO PUNITIVO E ACCUSE SENZA RISCONTRI

Iannone, le 'mazze ferrate' non sono state trovate dai carabinieri sul posto ma consegnate il giorno dopo dagli esponenti del Pd


Roma, 1 dicembre - ''L'intento vergognosamente 'pedagogico', per non dire punitivo, dell'assurdo arresto disposto per Alberto Palladino risulta evidente dalla circostanza che l'interrogatorio di garanzia è stato fissato per lunedì, limite massimo consentito dalla legge''. Lo afferma in una nota Gianluca Iannone, presidente di CasaPound Italia.


 


''Un arresto - sottolinea Iannone - disposto solo ed esclusivamente sulla base delle dichiarazioni di tre degli aggrediti, parole che non hanno trovato alcun riscontro in indizi ulteriori. Lo dimostra il fatto che le 'mazze ferrate' che secondo gli investigatori sarebbero state usate da Palladino, non sono state trovate dai carabinieri, che pure sono intervenuti sul luogo dell'aggressione, ma sono state loro consegnate il giorno dopo dall'accusatore di 'Zippo', Paolo Marchionne, insieme a un rotolo di manifesti di CasaPound che a suo dire dimostrerebbe la presenza di militanti dell'associazione sul posto. Tra l'altro, nonostante l'accusa sia di lesioni aggravate dall'uso delle armi, dal verbale con la 


deposizione di Marchionne si desume chiaramente che l'esponente del Pd non ha affatto affermato che avesse un'arma in mano. Inoltre i tre che hanno riconosciuto Palladino, unico a volto scoperto tra gli aggressori secondo quanto da loro affermato, lo hanno fatto sulla base di un fascicolo fotografico sul quale erano presenti solo esponenti del Blocco studentesco e nessuno che avesse una somiglianza con Palladino, come invece è prassi. E' da notare, ancora, che i 'gravi indizi' provengono tutti dalle parti offese, antagonisti politici di CasaPound che più volte si sono resi protagonisti direttamente o a mezzo della loro 'manovalanza' di strada di atti ostili al movimento e allo stesso Palladino, che, ricordiamo ancora una volta, è stato bersaglio di un atto terroristico solo pochi mesi fa, quando una bomba carta venne fatta esplodere contro il portone del palazzo in cui vive la sua famiglia. Atto terroristico di cui erano palesi la matrice e il senso, vista la scritta intimidatoria lasciata sotto lo stabile: 'Tana per Zippo'''.


 


Soprattutto, continua Iannone, ''fa specie la sproporzione della custodia cautelare in carcere per un episodio in cui le vittime hanno avuto prognosi che non vanno oltre i 15 giorni. Una misura che peraltro non è spiegabile né tenendo conto dei precedenti di vita di Palladino, né della sua personalità: stiamo parlando di uno studente giovane, perfettamente inserito nella vita sociale, con una famiglia alle spalle, di un ragazzo che da anni è impegnato nel volontariato e nella vita politica studentesca e universitaria. Quanto all'asserito pericolo di fuga, sono chiare le parole di Franco Nerozzi, il presidente della Onlus Popoli con la quale Palladino era in missione umanitaria in Birmania: 'Alberto Palladino è stato arrestato al rientro dalla Thailandia, dove aveva appena terminato una missione umanitaria con la Comunità Solidarista Popoli, di cui è volontario da molti anni. Zippo ha lavorato duro per aiutare gente che lotta per la sopravvivenza. La sua partecipazione alla missione era stata programmata da lungo tempo, ma queste sono considerazioni inutili di fronte alla recita di un copione scritto da tristi figuri e interpretato da squallide comparse''.

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